Monte di Procida continua a proporsi come modello d’efficienza per ciò che concerne l’annosa problematica della raccolta differenziata. Un paese modello il quale, nel corso dell’ultimo quinquennio, è riuscito a raggiungere una percentuale di raccolta prossima al 70%. Dati entusiasmanti che collocano Monte di Procida, con Sorrento, Massa Lubrense e Piano di Sorrento, tra le 4 realtà campane con il più alto tasso di raccolta differenziata. Un vanto al quale si è dato nuovamente risalto durante una manifestazione “ad hoc” promossa da Legambiente. Evento in cui il paese, insieme a realtà come Vico Equense, Cetara, Positano e Minori, è stato premiato con un premio speciale per la raccolta differenziata evidenziatesi nei comuni turistici. Attestazioni di merito che non hanno coinvolto alcun altra città dei campi flegrei, ove a stento si riesce a raggiungere il 15%. Difatti, se il comune montese nel corso del 2007 raggiungeva un discreto 49,57%, la Bacoli dell’amministrazione Coppola era stanziata ad un promettente 15%. Percentuali poi palesemente modificatesi nel corso del biennio successivo, mostrando un netto miglioramento per la realtà diretta dall’amministrazione Iannuzzi, passata prima al 59,4% e poi all’attuale 61,18%, ed una drastica involuzione del contorto sistema di raccolta del comune di Bacoli. Città ove, secondo quanto voluto prima dall’ex comminnassatio prefettizio Elena Stasi e poi dall’ex sindaco Coppola, tale servizio doveva essere garantito dalla Flegrea lavoro spa. Una società partecipata, per il 51% di proprietà municipale, la quale non è riuscita a raggiungere i risultati insperati passando dal 10,93% del 2008 all’irrisorio 6,69% di questi giorni. Indicazioni precise, segnalate dal sistema informativo rifiuti promosso dal governo centrale, dalle quali si evince che la composizione merceologica di tutti i rifiuti prodotti nella stessa cittadina commissariata consta di un rifiuto misto urbano pari ad uno stratosferico 92,96% e ad un misero 1,34% di rifiuti ingombranti. Cifra mantenuta bassa anche per l’ingente presenza di materiale ingombrante, tra cui lavandini, tv, armadi e fornetti, lungo le arterie del centro e della periferia. Da segnalare infine che, dopo un attento studio dei dati proposti dal “Sir”, i paesi limitrofi di Bacoli e Monte di Procida ben rappresentano, in tale settore, l’inefficienza e l’eccellenza dell’intero panorama dell’hinterland napoletano, costituito da circa 80 comuni. In effetti se la realtà bacolese si colloca al quint’ultimo posto, peggio di Afragola ed Acerra, quella montese è sita al quarto posto
Cronache di Napoli
04\11\09
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04\11\09
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