BACOLI – 18-11-2009 - “Il Fusaro è un quartiere abbandonato a se stesso. Non ci sentiamo tutelati” E’ tanta la paura che attanaglia i semplici cittadini e gli esercenti del Fusaro in seguito all’ultimo evento malavitoso verificatosi in zona. Una tentata rapina che si aggiunge alle altre 2 avvenute nel corso di questi ultimi sette giorni. “Una volta questi eventi erano molto meno frequnti in questa zona di periferia – asserisce la signora Annamaria, rapinata lo scorso giorno in pieno giorno da un malvivente a mano armata – ma adesso non riusciamo più a stare tranquilli. Rapinano ovunque e non ci sentiamo assolutamente tutelati. Basti pensare che il mio sconforto è così grande che mi sembrava inutile addirittura denunciare l’accaduto. Qui non sembra migliorare nulla. Proprio ieri ho parlato i carabinieri di Bacoli che mi hanno manifestato i propri disagi relativi alla mancanza di personale. Deficienze nel personale che non gli permettono di coprire l’intero territorio, Le rapine sono veramente tantissime”. Preoccupazioni che hanno mobilitato l’intera cittadinanza locale intenta a comprendere i motivi di una così repentina involuzione. Una zona, sino a poco tempo fa sommariamente tranquilla, contraddistinta da un degrado e da un abbandono acuito maggiormente dalla presenza di continui eventi malavitosi. “In questa località le forze dell’ordine cercano di essere presenti per quanto gli sia possibile. Si effettuano posti di blocco nel primo pomeriggio e a volta la sera – continua l’esercente sovracitata – ma forse tutto questo non basta. Basti pensare che in 30 anni d’attività è la prima volta che mi capita una cosa del genere. Ho avuto paura di essere sparata e adeso non posso ritenermi assolutamente tranquilla. C’è bisogno di una maggiore presenza di polizia sulle strade. Anche se capisco che, con i mezzo e gli uomini che hanno, non è facile assicurare la sicurezza lungo tutto il paese. Insicurezza diffusa a cui l’amministrazione passata aveva cercato di porre rimedio attraverso l’utilizzo di apposite telecare a circuito chiuso utili per individuire i malviventi. Un’idea, accompagnata da fondi provinciali e progetti discussi lo scorso mese proprio nell’ufficio del comissario prefettizio Umberto Cimmino ed alla presenza di assessori e consiglieri provinciali, a cui non è ancora stato dato alcun seguito concreto.
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