MONTE DI PROCIDA – 10/11/2009 - “Rinuncio al mio possibile beneficio e, nonostante sia d’accordo con il senso dell’articolo, mi astengo dalla votazione atto alla convalida dello stesso”. Con tali dichiarazioni Lubrano Lobianco, consigliere di maggioranza, ha risposto alle perplessità avanzate dai banchi della minoranza, e dal pubblico presente nella sala Ludovico Quandel durante l’ultimo consiglio comunale. Diatriba politica scaturita in seguito all’approvazione dei punti che andranno a costituire il nuovo regolamento di gestione della concessione del porto di Acquamorta. Spazio marino di proprietà regionale ma costantemente dato in gestione al piccolo comune flegreo. Località simbolo e cardine dell’intera economia locale per cui si è ritenuto opportuno stabilire per iscritto una regolamentazione atta all’assegnazione dei posti barca lungo la darsena, il campo boe ed i pontili galleggianti. Concessioni, che avverranno con bando e successiva graduatoria, seguendo un ordine che andrà a privilegiare in primis i pescatori professionali con imbarcazione di misura lineare di 9 metri e poi “i residenti a far data dal 27-11-2006, che certifichino la sede di lavoro nell’isola di Procida o di Ischia e per i quali – continua l’articolo 5 - le imbarcazioni sono necessarie per recarsi sul posto di lavoro”. Eventualità, quest’ultima, che ha destato un forte clamore da parte del consigliere Giuseppe Pugliese: “Questa situazione è imbarazzante. Con una sola norma, si andranno a privilegiare circa 3 o 4 persone. Residenti che, tra le altre cose, siedono tra i banchi di questo consiglio comunale. Ripeto a tutti – ha asserito il capogruppo di “Svolta Popolare” – che le leggi devono seguire i principi di generalità e astrattezza. E’ assurdo fare una legge guardando in faccia il destinatario della stessa. Se non aboliremo questa disposizione, saremo passibili di denuncie e richiami dagli organi competenti. Questa norma è ad personam”. Chiare assunzioni di responsabilità, rivolte verso lo stesso Lubrano Lobianco il quale trova domicilio a Monte di Procida ma lavora sull’isola di Procida, con cui si è messa luce su di una questione a dir poco imbarazzante. Articolo il quale, in seguito alle dichiarazioni del sindaco Iannuzzi atte a rinforzare la validità del provvedimento e salvaguardarne l’aspetto lavorativo e successivamente la rinuncia del consigliere incriminato, è stato mantenuto in vigore attraverso i voti della maggioranza.
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