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Pompe di sollevamento in tilt

BACOLI – 27.12.2009 - Pompe di sollevamento in tilt, un puzzo insopportabile ed lago Miseno in gran parte deturpato dalla presenza di liquami allo stato liquido. E’ durato circa dodici ore, nella notte tra il 24 ed il 25, il block out elettrico che ha reso impossibile il normale funzionamento dell’impianto di smistamento delle acque nere sito nella frazione di Miliscola ed affacciante sulla riva del lago Maremorto. Un disagio che ha causato la fuoriuscita direttamente in carreggiata di putridumi fognari i quali,una volta incanalatesi negli appositi di canali scolo stanti lungo i cigli stradali, si è immessa direttamente all’interno del bacino lacustre locale. “Purtroppo proprio nella notte del veglione questo luogo è stato presumibilmente vandalizzato da un gruppo di ragazzi i quali, con bombolette spray ed altri attrezzi alla mano, hanno ampiamente imbrattato le mura dell’impianto. Inoltre – hanno asserito i tecnici di Torre del Greco giunti in loco per mettere in sesto l’impianto cittadino proprio nel giorno di Natale – è stata azionata anche una spia d’allarme, automatico che ha letteralmente paralizzato il circuito elettrico ivi stante, rendendo impossibile l’abituale opera di pompeggio delle acque reflue verso il depuratore di Cuma-Licola. Siamo giunti in loco subito dopo la chiamata giuntaci dall’ufficio tecnico comunale e abbiamo repentinamente riattivato le pompe”. Una struttura malandata e degradata la quale è periodicamente vessata da incidenti di varia natura. Difatti,al di là dell’occasionale atto vandalico, basti pensare alla mancanza di un sistema di videosorveglianza interno, di una parziale assenza di recitazione atte a rendere sicura l’intera zona ed al fatto che la stessa spia d’allarme, situata all’esterno delle pompe, è azionabile da parte di tutti. Oppure, tornando alla funzionalità della struttura, vi è da notare la presenza di grosse buche coperte da travi poste accanto dei tubi ad angolo o all’ingente mole di spazzatura appoggiata direttamente negli interni di una griglia. Un sistema di grigliatura non funzionate, completamente arrugginito e malandato, dal quale fuoriesce addirittura una pianta lunga circa quaranta centimetri. “E’ normale che sia cresciuta questa sterpaglia in un ambiente così sporco – continuava il tecnico ivi presente per la sistemazione della problematica e l’annullamento di presunte difficoltà – e ricco di liquami e fanghi non rimossi. Del resto questi ingranaggi non funzionano affatto e qualcuno avrà pensato bene di utilizzarli come una sorta di discarica a cielo aperto”. Ma nonostante l’intervento dei vigili urbani e della squadra di pronto intervento, una grossa quantità di liquami è stato riversato direttamente in acqua alimentando ancor di più l’allarme ambientale che sta interessando da diversi mesi l’intero bacino. Un lago più e più volte deturpato dalla presenza di schiuma giallastra ed in passato contraddistinto da una preoccupante moria di pesci da cui è scaturita una petizione controfirmata da centinaia di cittadini con cui si continua a chiedere una reale salvaguardia di un ecosistema bonificato solo un decennio fa ed attualmente infangato da numerosi episodi inquinanti.
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Sacello degli Augustali: ennesimo spreco

BACOLI – 27.11.2009 - Un anno e mezzo di lavori attualmente fautori dell’ennesimo spreco di danaro pubblico. Si potrebbe riassumere così la situazione in cui verte il Sacello degli Augustali stante presso la frazione di Miseno. Un luogo, al’interno del quale è stato rinvenuto l’unico cavallo rampante dell’antichità a noi giunto, ove da diversi mesi a questa parte una grossa mole d’acqua dolce sovrasta una serie di staccionate in legno, numerosi luci, una serie di scale ed una cabina elettrica. Materiale che, nonostante sia oramai pesantemente danneggiato, era stato posto in loco per la creazione di una passeggiata negli interni della struttura d’epoca romana sita in prossimità di quello che era il più grande porto militare, situato lungo le sponde del Tirreno, della flotta augustea. Un cantiere, che ne ha reso impossibile la visita, restato aperto per quasi due anni e sovvenzionato attraverso i fondi Pit della comunità europea, rientranti all’interno del Por 2000/2006, fortemente voluto dalla Sovrintendenza di Napoli e Pompei ed utile per la messa in funzione di una serie di pompe idrovore preposte alla rimozione dell’acqua ancora presente in zona. “Le strutture non sono più funzionanti per via della cronica mancanza di fondi in cui verte l’intero settore per la conversazione dei reperti archeologici. Per mantenere accesi tali macchinari – ha asserito una giuda turistica flegrea – ci vorrebbe una grossa somma di danaro. Ovviamente tale mancanza comporta uno spreco evidente ma d’altra parte è difficile gestire tutti i siti al meglio”. Il sito archeologico, non troppo distante dalla Grotta della Dragonara e dall’antico teatro ivi stante, era destinato al culto dell’imperatore, al cui mantenimento era preposto, appunto, il collegium degli Augustales, di cui l’edificio era anche sede. Il tempio, della prima età imperiale, ci è giunto nella forma che assunse, in seguito ad opere di restauro e abbellimento. La struttura è formata da un ambiente centrale e due laterali che si aprono su un cortile porticato. Il complesso, da anni caratterizzato dalla presenza di numerose anatre, ha restituito statue di Vespasiano, Tito, Nerva, Apollo e Venere. Tali materiali, accompagnati da un frontone celebrativo, sono oggi conservati nel Castello di Baia. Attualmente le chiavi dell’intero complesso sono mantenute da un’anziana assuntrice di custodia residente in Miseno, ed è costantemente monitorato dall’associazione “Misenum” la quale, in maniera volontaria, realizza visite guidate e manifestazione canore all’interno dello stesso.
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Iannuzzi accusa la Protezione civile


MONTE DI PROCIDA – 23.12.2009 - Smottamenti continui, un pericolo sempre più imminente e le accuse del primo cittadino locale, Francesco Paolo Iannuzzi: continua ad infittirsi il dramma vissuto da una famiglia residente alle estremità di via Roma. “Ho a cuore il destino di quella dimora – ha asserito il sindaco al termine del consiglio comunale tenutosi lunedì scorso– ma in questo caso si palesano le fortissime responsabilità della Protezione civile regionale. Difatti, nonostante le mie continue e periodiche pressioni, i vertici di tale ente, rappresentati anche dallo stesso ingegnere Bruno Orrico, non hanno adempiuto ai propri doveri nei confronti di una situazione così grave. D’altra parte io stesso non ho ancora provveduto all’ordine di sgombero della struttura poiché essa non risulta ancora essere pericolante”. Dure accuse alle quali sono seguite delle delucidazioni circa l’operato compiuto dallo stesso Iannuzzi per la pronta risoluzione della problematica: “Io stesso, in quanto dirigente regionale, più e più volte mi reco presso gli uffici preposti alla risoluzione della criticità senza ricevere risposte positive e concrete. Basti pensare che proprio durante la scorsa settimana, in occasione degli auguri natalizi, ho fatto presente tale situazione anche allo stesso presidente di giunta regionale, Antonio Bassolino. La residenza sovracitata mi è molto a cuore ed è costantemente nei miei pensieri ma le responsabilità sono della Protezione civile”. Intanto, dall’altra parte della città, lo stesso signor Scotto, proprietario dell’abitazione in questione, non riesce a capacitarsi circa le rassicurazioni istituzionali avute in passato e mai mantenute. “I lavori per il consolidamento del costone ivi presente dovevano iniziare già durante la seconda decade di Novembre. Purtroppo ancora nulla è cominciato ed io e la mia famiglia abbiamo paura. Ogni volta che piove vi sono dei piccoli smottamenti che ci fanno temere il peggio. La casa per noi è tutto. Chiedo con forza al sindaco – ha affermato lo stesso Scotto – di provvedere quanto prima alla situazione. Non è possibile dover vivere in questo stato. In pochi anni sono venuti via ben venti metri di strada e nessuno ha ancora messo in essere un reale piano di messa in sicurezza della zona. Aspettiamo di fare la fine di Ischia? Quando franerà tutto, sarà già troppo tardi. Sono pronto anche ad incatenarmi, con la mia famiglia, alle porte del Municipio”. Un messaggio chiero e forte a cui adesso s'attende la risposta della stessa protezione civile e degli enti preposti alla risoluzione della criticità.
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La scuola Montegrillo al Consiglio comunale


MONTE DI PROCIDA – 23.12.2009 - “La scuola Montegrillo è la struttura didattica più sicura esistente presso il comune di Monte di Procida. Ci sono sedi scolastiche che stanno messe peggio.”. E’ con tale asserzione che l’assessore delegato Scotto Lavina, ha risposto all’interrogazione, enunciata lunedì sera in consiglio comunale dall’opposizione, circa la modalità e la tempistica degli ultimi lavori strutturali che hanno interessato il plesso di via Principe di Piemonte. “Purtroppo l’edificio in questione fu colpito da due fenomeni interdipendenti tra di loro. Una condensa interna, generata dal mancato ricambio d’aria, ed un avvallamento negli esterni. Problematiche le quali abbiamo risolto attraverso metodologie diverse: per la prima criticità – ha continuato Scotto Lavina – si è pensato a far aumentare la ventilazione attraverso l’apertura di finestre; mentre per la seconda si è provveduto, grazie anche all’apporto delle relazioni del nostro tecnico di fiducia, Catapano, ed alla prontezza di questa amministrazione, all’apertura dei cantieri. Per tale motivo possiamo rassicurare, come già fatto in precedenza con la presenza dei genitori della scuola e differentemente da quanto faceva l’ex maggioranza di centro-sinistra, l’intera cittadinanza sulla consistenza e validità del progetto lavorativo. L’istituto Montegrillo è sicuramente agibile”. Dichiarazioni rassicuranti le quali erano state precedute dal verbale di somma urgenza redatto dallo stesso ingegnere Catapano nel quale si spiegano le motivazioni che hanno portato all’incominciamento urgente dei lavori: “a seguito di abbondanti piogge circa la staticità dell’immobile si è palesato un incremento dell’avvallamento dell’area esterna tale da generare un senso d’allarme da parte della popolazione. Per tale motivo, a seguito di una perizia effettuata alla presenza dell’ingegnere Marasco, si è decisa la tecnologia di intervento al fine di non ingenerare – continua il tecnico attraverso un chiaro attacco politico – ulteriore stato speculativo di allarme da parte di alcuni, pronti a cavalcare la tigre della protesta, dovendosi comunque eseguire i lavori relativamente alla porzione di area interessata dal fenomeno, prima che eventuali fenomeni piovosi potessero provocare ulteriori danni”. Delucidazioni di parte a cui è giunta la pronta risposta di Carannante, rappresentante di Svolta Popolare: “La maggioranza continua a non rispondere alle nostre interpellanze. Difatti, considerato che i lavori non possono essere considerati di somma urgenza, sarebbe utile capire da dove si sono reperiti i fondi per la loro messa in essere. Avete creato un forte disagio alla cittadinanza - continua Carannente rivolgendosi all'amministrazione - creando un debito fuori bilancio”. Leggi tutto...

Pulizia simbolica: La rabbia dei cittadini

BACOLI – 22.12.2009 - Conclusa la pulizia simbolica e riconsegnata una parziale dignità alle degradate e fatiscenti “Grotte dell’Acqua” , i rappresentanti del Coordinamento delle periferie di Bacoli continuano ad alzare la loro voce contro l’inefficienza delle istituzioni. “Abitiamo poco distante da questo stupendo reperto archeologico, ma siamo esterrefatti nel dover constatare l’assoluto abbandono dello stesso – asserisce Mariano, intento nella pulizia domenicale insieme alla moglie – purtroppo però abbiamo dovuto constatare anche la ritrosia dei nostri vicini verso questo tipo d’iniziative provocatorie e la disaffezione che la gente di queste splendide località ha verso il proprio territorio. Personalmente ho denunciato più e più volte il degrado che ho riscontrato sulle sponde di questo sito, affacciante proprio sul lago Fusaro. Finalmente adesso, grazie anche al lavoro della guardia forestale ed alla nostra opera di volontariato e di protesta, qualcosa comincia a muoversi. Vedere quest’area ripulita è una cosa che ci riempie di gioia”. Asserzioni largamente condivise dai numerosi organizzatori i quali, muniti di cappellino, guanti e rastrelli, hanno voluto dare un forte segno di civiltà e responsabilità a tutti coloro che in questi ultimi decenni non sono riusciti ad apportare una significativa miglioria all’intera città flegrea. “Siamo sdegnati ed adesso abbiamo capito che è il momento di urlare la nostra disapprovazione – continua il signor Antonio, residente presso il quartiere di Baia – questa mattina i cittadini si sono sostituiti alle istituzioni locali che poco e niente fanno per il nostro benessere. Bacoli ha bisogno di dirigenti validi e pronti a programma una seria rivalutazione di un paese che, tutt’ora, verte in uno stato rovinoso”. Dello stesso avviso è anche Vincenzo Assante il quale, carte e tagliaerba alla mano, attacca l’intera classe politica cittadina: “Dagli ultimi dati Istat risulta che la provincia di Napoli è la penultima realtà per ciò che concerne la vivibilità. Ma nonostante ciò – afferma l’inviperito rappresentante civico, vero e proprio direttore dei lavori di pulizia tenutesi domenica presso le Grotte site in Fusaro – questi sedicenti politici sono già pronti a ripresentarsi alle prossime elezioni di marzo. Bisogna far comprendere alle persone che questa classe politica ha miseramente fallito. Per tale motivo noi, come Coordinamento delle periferie, porteremo avanti la linea dell’astensionismo militante affinché questi ex amministratori capiscano il malumore popolare”. La pulizia si è poi conclusa con l’arrivo di un folto numero di passanti che, incuriositi dall’evento, hanno potuto ammirare per la prima volta il sovracitato reperto d’epoca romana.
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Natale alle Grotte dell'Acqua


BACOLI – 21.12.2009 - Erbacce rimosse, tanti volontari vogliosi di normalità ed un’ingente mole di materiale ingombrante rinvenuta presso un sito archeologico da decenni abbandonato a se stesso. Si è tenuta stamane la simbolica manifestazione portata avanti dal Coordinamento delle Periferie di Bacoli, con la quale si è voluta ridare una parziale dignità alle degradate “Grotte dell’Acqua” site in Fusaro. Antiche terme d’epoca romana, da cui tutt’ora sgorga acqua sorgiva ribollente sino a 38 gradi, ove i rappresentanti del comitato civico hanno messo in essere una concreta e palese pulizia dell’intera area antistante il reperto. Una caratteristica protesta cominciata sin dalle prime ore del mattino quando, muniti di rastrelli, pale, tagliaerba e tanta buona volontà, i cittadini delle periferie e del centro di Bacoli si sono recati presso le Grotte per cominciare le operazioni di pulizia. Un lavoro il quale, grazie anche all’arrivo di altri volontari, è andato avanti sono al momento in cui un camion della Flegrea lavoro, società delegata al servizio Rsu cittadino, dopo una lunga serie di sollecitazioni e richieste per iscritto, è giunta presso il sito archeologico rimuovendo una parte del materiale accumulato in un angolo dagli stessi cittadini. Un evento a cui però non è seguita, fatte rare eccezioni, la presenza dei rappresentanti della classe politica locale i quali erano stati avvertiti mediante comunicati stampa e volantini. “Siamo sdegnati da questo stato di cose – asserisce Antonio, componente del comitato – stamane noi cittadini ci siamo sostituiti alle istituzioni”. Un pensiero ampiamente condiviso anche dagli altri membri del coordinamento: “Le Grotte sono il simbolo del degrado in cui siamo costretti a vivere. Esse sono la prova dell’incapacità di questa casta politico-imprenditoriale a progettare nuove risorse che la natura offre in abbondanza. Da semplici cittadini – ha asserito Michele Amirante - abbiamo deciso di pulire simbolicamente questa area, non per sostituirci all’inefficienza del comune, ma per denunciare provocatoriamente, da questo luogo-simbolo della vergogna e dell'abbandono, i tanti scempi che noi cittadini siamo costretti a subire”.
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Pericolo Frana a Via Roma


MONTE DI PROCIDA - 20.11.2009 - “Il sindaco Franco Iannuzzi ci aveva promesso che i lavori atti al riconsolidamento del costone sottostante via Roma, sarebbero cominciati nella seconda decade di novembre. Ma, ad oggi, ancora nulla è iniziato. Sono sconfortato”. E’ forte il rammarico e la rabbia che trapela dalle parole del signor Scotto, residente da un decennio all’estremità della centralissima via Roma. Una residenza, un tempo posta ad una ventina di metri da un profondo dirupo, attualmente affacciante sul nulla e pericolosamente posta su di un ammasso roccioso il quale, di volta in volta, tende a sbriciolarsi in seguito a miti maltempi. “Quando c’è un temporale qui si crea un vero e proprio fiume alto più di cinquanta centimetri. Un flusso che, cadendo a valle, erode di continuo il costone sottostante le nostre case. Basti pensare che dal 2000 ad oggi, è già franata una strada lunga circa venti metri – asserisce lo stesso residente – Una situazione incresciosa amplificatesi in seguito alla continua otturazione degli scoli fognari che non permettono un normale deflusso delle acque pluviali”. Asserzioni amare a cui s’aggiunge l’ulteriore collera, propria di chi si è sentito nuovamente preso in giro: “Il primo cittadino montese aveva promesso, a me ed alla mia famiglia, che a metà novembre sarebbero cominciati i lavori. Invece tutt’ora resta tutto in sospeso, lasciando invariata una criticità evidente e dai possibili risvolti catastrofici. Aspettiamo che si verifichi un’altra frana come quella avvenuta presso l’isola d’Ischia? Dal canto mio – continua il disperato cittadino – chiedo solo rispetto e sicurezza. Delle certezze le quali, qualora dovessero continuare a mancare, mi indurranno a sospendere le attività lavorative e ad incatenarmi alle porte del comune. Non è possibile vivere con il timore di andare giù da un momento all’altro”. Intanto, a rafforzare il rammarico, si ricorda un progetto, datato Aprile 2006, con il quale la Protezione Civile, intervenuta a causa dell’evidente emergenza idrogeologica, finanziava un’opera di riqualificazione del costone ivi presente, per una spesa di 2,5 milioni di euro. Un’opera di recupero la quale, in seguito a delle problematiche sorte successivamente ed ad una primo ed illusorio spianamento della zona, non è mai riuscita ad andare in porto. “Non mi fermerò alla sterile polemica. Qui ci va di mezzo la vita dei miei cari e non accetterò più delle false ed inutili promesse. Prima che si verifichi il peggio – conclude Scotto intimorito dalle prossime e continue piogge invernali – c’è bisogno che ci si adoperi seriamente per la risoluzione di questo incubo”.
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Reintegrata l'interrogazione consiliare


MONTE DI PROCIDA – 18.12.2009 - Integrata l’interrogazione circa la scuola Montegrillo, da discutesi nel prossimo consiglio comunale di lunedì: sedate le polemiche avanzate dall’opposizione. E’ stata ufficializzata ieri mattina l’ultima decisione assunta dalla riunione dei capi-gruppo tenutasi nella giornata di mercoledì. Una seduta infuocata caratterizzata dalla dura presa di posizione dell’ex sindaco di Monte di Procida, Pippo Coppola, circa l’eventuale estromissione dall’ordine del giorno dell’interpellanza scritta e protocollata dai rappresentanti di Svolta Popolare. L’ex primo cittadino, ora consigliere d’opposizione in quota Pd, ha infatti bacchettato la maggioranza di centro-destra in relazione all’improvvisa scelta di convocare un consiglio comunale utile soltanto per dare validità e per mettere in vigore il regolamento comunale relativo alla videosorveglianza pubblica. Una scelta la quale, oltre a scatenare l’ira dell’opposizione, era stata giustificata attraverso motivazioni poco valide e soddisfacenti. “Il nostro obiettivo è quello di chiedere all’amministrazione diretta dal sindaco Francesco Paolo Iannuzzi - continuano i rappresentanti di Svolta Popolare – delle delucidazioni circa lo stato in cui verta la scuola Montegrillo. Difatti il plesso didattico di via Principe di Piemonte è da pochi giorni chiuso a causa dei lavori strutturali che riguardano, a detta dei tecnici, delle problematiche presenti negli esterni dell’edificio e che susseguono le ultime opere di ristrutturazione durante quasi sei anni. Vogliamo che venga fatta chiarezza”. Perplessità che si susseguono all’ultima relazione tecnica sottoscritta dall’ingegnere Catapano (“rassicurante” secondo quanto proferito nell’ultima assise consiliare dallo stesso primo cittadino), all’interno della quale si asseriva sia che le macchie d’umidità presenti all’interno di tale struttura erano relative al calore emanato dagli esseri umani presenti in loco, sia che la scuola, al di là di un piccolo avvallamento esterno, non presentava criticità di alcun tipo e rispettava le norme antisismiche. Rassicurazioni vane, così come è palesato dall’ultimo cantiere che resterà aperto in loco almeno per i prossimi dieci giorni, a cui gli assessori preposti dovranno dare delle risposte chiare ed inequivocabili. Intanto, nell’attesa del completamento dei lavori, gli studenti dell’edificio scolastico stanno effettuando dei doppi turni presso la scuola di via Torrione. Intanto, ritornando al consiglio comunale di lunedì, che si terrà nell’aula Ludovico Quandel di via Panoramica, è attesa la presenza di un gruppo di genitorie di ragazzi del plesso sovraindicato.
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La giunta ritira l'interrogazione dell'opposizione


MONTE DI PROCIDA – 16.12.2009 - Manca l’interrogazione consiliare in merito alla fatiscente scuola Montegrillo: scatta la richiesta d’integrazione dell’ordine del giorno a pochi giornate dal consiglio comunale. E’ stata l’ultima decisione della giunta comunale, controfirmata dal neo presidente consiliare Giuseppe Colandrea , circa l’estromissione dall’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale di lunedì della problematica relativa al vituperato plesso didattico di via Principe di Piemonte, a scatenare la piccata risposta dell’opposizione che si era fatta promotrice della trascrizione della stessa interrogazione. “Noi chiediamo al presidente – continua Giuseppe Pugliese, capo-gruppo consiliare di Svolta Popolare - di provvedere all’integrazione dell’ordine del giorno del Consiglio Comunale – continua Giuseppe Pugliese, capo-gruppo consiliare di Svolta Popolare - convocato in seduta straordinaria pubblica presso la Sala Consiliare del Municipio sito alla Via Panoramica, con l’aggiunta del seguente punto “Interrogazione sulla chiusura dell’edificio scolastico in Via P.di Piemonte. Plesso Montegrillo. Presentata dal consigliere comunale Antonio Carannante” così come concordatonella conferenza dei capigruppo dello scorso 11 dicembre”. Una richiesta ufficiale, protocollata ieri mattina presso gli uffici di segreteria municipali, da cui s’attende una pronta e repentina risposta da parte dei rappresentanti della maggioranza i quali, autonomamente e venendo meno al patto precedente, preferiscono discutere esclusivamente della problematica relativa all’approvazione del regolamento afferente al sistema di video-sorveglianza locale. Intanto, per ciò che concerne la condizione strutturale della scuola sovra citata, continuano i lavori grazie ai quali tale plesso, come assicurato all’inizio degli stessi, potrà essere usufruibile già prima delle prossime vacanze natalizie.
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Bacoli: la TARSU aumenta del 5%


BACOLI – 16.12.2009 - Bilancio in deficit e buchi da ripianare: ancora un aumento per la Tarsu del comune di Bacoli. Una tassa, costantemente accresciuta nel corso degli ultimi anni, la quale è stata incrementata di un ulteriore 5% dal commissario prefettizio, Umberto Cimmino. Presa di posizione, che ha già scatenato forti malumori tra la cittadinanza locale, assunta in seguito alla deficitaria condizione in cui tutt’ora verte il bilancio municipale. Nota dolente sulla quale cadde rovinosamente l’ex amministrazione diretta da Antonio Coppola. Una “debacle”con cui, attraverso la trasversale bocciatura del bilancio consuntivo prima e preventivo poi, si decretò la fine del lungo governo del primo cittadino iscritto presso la sezione provinciale del Pd. Un bilancio ricco di crepe e perdite, redatto pochi mesi fa dallo stesso Cimmino, grazie anche all’ausilio dei revisori dei conti cittadini, appena insediatosi presso la casa municipale di via Lungolago. La notizia, al di là del chiacchiericcio popolare, è stata confermata dagli stessi uffici preposti: “L’imposta sulla spazzatura è aumentata esattamente di un 5% ed andrà a gravare sulla tassa relativa all’anno in corso. La decisione – ha asserito una dipendente dell’area fiscalità ed imposta presieduta da Stefano Rizzo – è stata assunta autonomamente dal commissario per attenuare le difficoltà dei conti pubblici”. Una criticità palese per le tasche dei cittadini bacolesi se si pensa soltanto che, soltanto pochi mesi fa, dei responsabili del comitato per la Salute Pubblica, così analizzavano la situazione relativa al servizio RSU: “Ricordiamoci che gran parte del “buco” del bilancio, oltre 7 milioni di euro alla fine del 2008, è dovuta al mancato incasso negli ultimi 9 anni della TARSU. Vogliamo inoltre far notare che – asserirono Alessandro Parisi ed Annamaria Varriale - non essendo stato fino al 2008 il Comune di Bacoli soggetto al patto di stabilità, non ha dovuto necessariamente recuperare tutti i costi per la RSU, costi che sono ormai di oltre 6 milioni di euro. Poiché dal 2009 invece sarà tenuto al patto di stabilità, la TARSU, già aumentata del 57% da quando opera la Flegrea Lavoro, dovrà ineluttabilmente aumentare ancora”.
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Rifiuti a Bacoli in via Piscina Mirabilis


BACOLI – 16.12.2009 - Cumuli e cumuli di rifiuti sparsi in strada e nel pieno centro storico cittadino. Nonostante il continui aumento della Tarsu e le passate rassicurazioni degli organi competenti, la città flegrea continua a versare in una situazione d’assoluta emergenza per ciò che concerne la problematica dei rifiuti ingombranti. Materassi, frigoriferi e quant’altro giacciono oramai da settimane lungo i marciapiedi e le corsie di via Piscina Mirabilis e via Ovidio senza che si sia ancora provveduto ad una repentina opera di raccolta e bonifica delle aree interessate. Sversatoi illegali ai quali però, in seguito a svariate telefonate fatte presso la società Flegrea Lavoro spa, a cui dal 2003 è stato affidato il servizio RSU, risultano rappresentare l’unica reale metodo per disfarsi di rifiuti voluminosi. Difatti, ad esclusione del materiale RAEE il quale può essere portato presso la Cooperativa Avino stanziata in via Giulio Cesare, la restante spazzatura viene rimossa soltanto se lasciata direttamente presso i cassonetti dell’immondizia. Una società partecipata, per il 51% comunale e per il restante 49% di proprietà di Italia Lavoro spa, la quale, a causa anche di numerose ruggini ed incomprensioni avute con l’ex amministrazione Coppola, non è riuscita né nell’obiettivo di far attivare un sano e produttivo servizio di raccolta differenziata, così come accade presso il limitrofo comune di Monte di Procida, né a provvedere alla criticità relativa allo smistamento di rifiuti ingombranti. Difatti basti considerare che ad oggi la percentuale di differenziata comunale raggiunge, così come certificato dal Sir, un deludente 6,3% con un esorbitante percentuale riferita al rifiuto misto urbano, superiore al 93%. Ma tornando al degrado delle ultime settimane, vi è d’annoverare l’ingente mole di rifiuti posizionati a poche decine di passi da Cento Camerelle e dalla rinomata Piscina Mirabilis. La più grande cisterna d’epoca romana mai rinvenuta, la quale da oramai diversi mesi è costantemente deturpata dalla mancata raccolta di tale materiale. Una vera e propria discarica a cielo aperto a cui vi è d’aggiungere l’incresciosa situazione in cui di trovano via Bellavista, di fronte alla sede dell’Asl Napoli 2, via Ovidio, a pochi metri dalla Tomba d’Agrippina, via Cupa della Torretta, ove addirittura è lasciato marcire dell’amianto in un sito abitualmente frequentato da bambini e via Cuma in cui, al di là dell’abbandono delle Grotte dell’acqua, vi si denota la presenza di pneumatici e oggetti usurati immediatamente accanto ad una scuola elementare e ad un’area di rifornimento.
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Rapina alle poste di Torregaveta: 40 mila euro la cifra derubata


BACOLI – 16.12.2009 - Rapina a mano armata ed un bottino superiore ai 40 mila euro. Si è verificato stamane, pochi minuti prima delle 9:30, l’ennesimo furto presso le poste site in prossimità del trivio che congiunge Cappella con Torregaveta. L’evento è stato effettuato da un malvivente incappucciato il quale, munito di una pistola, ha atteso l’arrivo di un camion ricco di soldi, fermatosi in zona proprio per rifornire la sede postale. Giunto il veicolo e aperto lo sportello anteriore, il bandito ha preso per breve tempo in ostaggio una dipendente della struttura, minacciando gli astanti di spararla qualora non gli fosse stato consegnato il malloppo presente all’interno della cassaforte. La refurtiva, la quale non è ancora stata stimata con precisione dagli organi preposti alle indagini, dovrebbe essere di poco poco superiore ai 40 mila euro. Contanti fatti consegnare dal direttore in un plico, da poco consegnato dalla security per lo svolgimento delle operazioni di pagamento delle pensioni e degli stipendi previsto per la giornata in corso. Sul posto, completata la rapina e solo dopo la fuga del ladro, sono subito giunte le forze dell’ordine cittadine capeggiate dal comandante Napolitano le quali hanno cominciato ad indagare sull’evento malavitoso dal quale non è scaturito alcun ferito. La zona, al di là di quest’ultima rapina, è periodicamente vessata da eventi di questo genere che continuano a verificarsi in un sito molto trafficato e utilizzato dai numerosi utenti delle frazioni montesi e bacolesi di Torregaveta, Cappella e del Fusaro. Una modalità d’azione la quale somiglia molto a quella messa in essere durante l’ultimo furto verificatosi presso le poste di via Pedecone in Monte di Procida. Avvenimento di sole poche settimane fa, ove fu derubata una cifra pari a venti mila euro. Grande paura, ora come allora, vi è stata per i numerosi clienti i quali hanno assistito con estremo timore alle minacce reiterate ed al sequestro precedente al reperimento del danaro. E' certo che il gesto sia stato compiuto da un rapinatore in solitaria, un uomo di circa 45 anni, aiutato nelle operazioni di fuga da un complice seduto a bordo di un motorino posto nelle immediate vicinanze della struttura postale. Gli uomini sono ancora ricercati dalle forze dell’ordine flegree.
Ad allarmare maggiormente la cittadinanza locale è il fatto che, oltre che presso le Poste locali, tali rapine a mano armata si siano verificate nei giorni scorsi anche presso negozi situati in zone tranquille della città. E’ il caso del tentato scippo, privo di refurtiva, effettuato presso un piccolo magazzino di periferia generatore di tanta paura ma privo di danni fisici. L’evento verificatosi circa due settimane fa, nel pieno centro del Fusaro, fu contraddistinto dalla presenza di un malvivente dal volto coperto con una sciarpa ed un paio d’occhiali da sole il quale, dopo essere entrato preso una cartoleria della zona, minacciò la proprietaria attraverso una pistola. L’azione del malvivente, durata circa dieci minuti, si concluse però con un nulla di fatto a causa del poco denaro mantenuto in cassa dalla negoziante.
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Svolta Popolare giune a Casevecchie

MONTE DI PROCIDA – 15.12.2009 - Continua la campagna d’informazione e di programmazione promossa da “Svolta Popolare”: si terrà sabato prossimo dalle ore 11 presso la piazza di Sant’Antonio in Monte di Procida un incontro ufficiale ove la nuova realtà politica incontrerà i residenti del quartiere di “Casevecchie”, stante nel pieno centro di Monte di Procida. Un’assise pubblica che segue l’ultima riunione popolare tenutasi presso il vessato e degradato quartiere di Cappella, dal quale seguì una visita itinerante lungo le problematiche materiali in cui tutt’ora verte la zona di frontiera. “Il nostro intento è quello di proseguire il percorso tra la gente di tutti i quartieri del comune montese. Una modalità d’azione, già promessa durante la nascita di questa innovativa lista civica – continua Leonardo Coppola, prossimo candidato a sindaco a capo di “Svolta Popolare” - durante la quale presenteremo il nostro progetto politico e raccoglieremole esigenze dei cittadini”. Un appuntamento, a cui è stata invitata tutta la cittadinanza locale mediante l’apposizione di appositi manifesti pubblici – all’interno del quale si ribadiranno le linee guida proposte dal movimento locale: “Io, Leonardo Coppola, sono il primo candidato a sindaco della storia del Comune di Monte di Procida, ma penso di quasi tutti i comuni di Italia, che un anno e mezzo delle elezioni si è presentato dinanzi alla popolazione con forza e con chiarezza insieme agli altri amici che hanno condiviso da subito il progetto. In un paese normale se veramente i politici intendono lavorare per la gente devono stare tra e con la gente prima, durante e dopo le elezioni e non solo il mese prima. Se veramente crediamo nella partecipazione e nella democrazia – ha asserito il rappresentante di Svolta popolare - dobbiamo coinvolgere molto tempo prima la gente perché così possiamo raccogliere i loro suggerimenti ed insieme possiamo e dobbiamo decidere quali siano le priorità per il nostro paese realizzando quello che tutti dicono ma nessuno fa: un programma partecipato. Non farò piacere personali a nessuno, poiché non voglio sbagliare così come hanno fatto gli altri. Ma è mai possibile che quasi nel 2010 ancora si pretenda solo il piacere personale?”.
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Area flegrea: pronto il progetto per i fondi FAS


BACOLI - 15.12.2009 - Trovata una prima sintonia tra i quattro comuni dell’area flegrea: fatto e presentato l’accordo di reciprocità che unisce le realtà di Pozzuoli, Bacoli, Quarto e Monte di Procida in vista dei prossimi progetti da presentare per la possibile acquisizione del bando per i fondi FAS che afferiscono la linea d’azione “risorse idriche e stato dei corpi idrici superficiali”. Una sintonia, da tempo auspicata, grazie alla quale le stesse città continueranno a perseguire l’obiettivo di raggiungere, entro il 2013 e partendo proprio dalla riqualificazione della rete fognaria locale, la bandiera blu per ciò che concerne la salubrità dell’ambiente marino. Un pensiero comune e trasversale, manifestato già durante le discussioni afferenti ai fondi Pirap, il quale è stato nuovamente riaffermato durante l’ultima riunione intercomunale tenutasi la scorsa settimana. Assise ove, a rappresentare le comunità flegree, vi erano: il sindaco di Monte di Procida, Franco Iannuzzi, un rappresentante dell’ufficio tecnico di Bacoli, l’architetto Ciunfrini, il sindaco di Pozzuoli, Pasquale Giacobbe, l’assessore all’ambiente della Provincia e il presidente dell’Ente parco Campi flegrei, Francesco Escalona. Accordi di reciprocità, previsti nel programma d'attuazione regionale del Fondo Aree Sottoutilizzate (FAS) della Campania, i quali prevedono degli accordi negoziali tra la Regione e gruppi di Comuni aggregati nei Sistemi Territoriali di Sviluppo (STS). “Il disciplinare approvato dalla Giunta prevede che i Comuni interessati diano vita ad un organismo intermedio di coordinamento, il Partenariato istituzionale locale, il quale – continua un documento ufficiale redatto dalla Regione - elabora un programma di sviluppo del territorio, lo candida all'accordo di reciprocità con l'Amministrazione regionale e ne sorveglia l'attuazione”. Un organo di fondamentale rilevanza a cui, grazie anche al lavoro di un soggetto gestore dotato di poteri tecnico-amministrativi ed in seguito alla vittoria di un bando, sarà data la possibilità di attingere ad una parte dei 500 milioni di euro previsti dal programma attuativo del FAS regionale. “Questa modalità d’azione – ha asserito giorni fa lo stesso Cesaro, presidente della giunta provinciale, durante la stesura di un medesimo accordo raggiunto tra quindici comuni dell’area Nord di Napoli – rappresenta un nuovo approccio alla filosofia degli investimenti pubblici che noi vogliamo trasferire nella definizione di un nuovo modello di sviluppo locale garantendo, in questo modo, la risoluzione di problemi idrogeologici presenti nelle nostre aree in occasione delle piogge”. Il protocollo d’intesa flegreo, da cui è già scaturito un primo piano di fattibilità da presentare a breve presso gli enti regionali preposti, sarà capeggiato dal comune puteolano.
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Poca gente al "Punta Epitaffio day"


BACOLI – 14.12.2009 - Un’ottantina di partecipanti, un imponente schieramento delle forze dell’ordine per accompagnare un corteo che si preannunciava come molto più voluminoso e la presenza di una folta schiera di politici locali. Si potrebbe riassumere così la discussa manifestazione di protesta tenutasi nella mattinata di ieri presso il promontorio di Punta Epitaffio. Una strada, di competenza provinciale, sulla quale da quasi un anno s’attendono lavori di riconsolidamento e di messa in sicurezza di un’area palesemente gravitante nel vuoto dopo la rovinosa frana avvenuta nel dicembre del 2008. Il “Punta Epitaffio day”, almeno nei numeri, non è riuscito a mobilitare quella grossa fetta di cittadini cui, mediante una raffica di comunicati stampa e di manifesti pubblici, gli organizzatori avevano intenzione di coinvolgere. “Non c’erano più di cento persone – asserisce Antonio, partecipe all’evento – erano presenti più carabinieri che manifestanti. Inoltre, tolti i politici ed i membri delle associazioni aderenti al corteo, la gente comune era molto poca”. Un pensiero in gran parte condiviso anche da Silvio Ceneri, segretario locale dell’Italia dei Valori: “Non vi è stata una grande affluenza . Personalmente sono arrivato quando il gruppo di persone stava già in cammino e quindi i protestanti presenti erano molto meno dell’ottantina iniziale. E’ stata una marcia silenziosa ma ogni forma di protesta è utile per porre luce su questa incresciosa situazione. Credo proprio che i lavori provinciali appena iniziati in loco siano stati spinti anche da quest’evento. Da parte nostra – continua l’ex candidato alle scorse provinciali – sono ancora fermamente convinto che per risolvere la situazione sia totalmente inutile mettere in sesto la strada. Sarebbe come mettere una pezza su di un problema onnipresente. L’unica soluzione plausibile è quella di sfruttare il tunnel, ex Sepsa, che congiunge Lucrino a Baia. Un’eventualità che, se tutto andrà bene, porterò anche al prossimo consiglio comunale”. Di tutt’altro avviso è invece il pensiero degli organizzatori che, mediante comunicato stampa, asseriscono: “ Grande partecipazione per la popolare manifestazione di stamane: adesso un’altra Bacoli è possibile! Continueremo a vigilare costantemente sui lavori a via Montegrillo – continua il documento il quale si dilunga poi in una velata accusa alla Provincia ed al consigliere Macillo (Pd) che solo pochi giorni fa aveva preannunciato l’apertura dei cantieri in zona – l’inizio dei lavori è stato solo proclamato. Purtroppo è stato solo del fumo negli occhi” . Al raduno mattutino, inoltre, erano presenti anche rappresentanti cittadini del Pd, Udc, Mpa e di Rifondazione Comunista.
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L'opuscolo del sindaco Franco Iannuzzi


MONTE DI PROCIDA – 13.12.2009 - Migliaia e migliaia di volantini sparsi tra le cassette postali ed i bar paesani, atti a sponsorizzare il proprio lavoro amministrativo. E’ attraverso tale metodologia che il sindaco Franco Iannuzzi ha voluto informare la popolazione circa l’azione di governo portata avanti in questi quattro anni. Una sorta di opuscoletto, associato agli auguri per le prossime festività natalizie, con cui si pone luce sulle svariate promesse mantenute dall’attuale maggioranza: si passa dalla sicurezza di Acquamorta, ai riformistici sensi unici sino ad arrivare alla vituperata questione dei loculi cimiteriali. “Prima era terra di nessuno. Adesso il nostro porticciolo è uno dei migliori d’Italia con la presenza di nuovi pontili – continua il volantino, promosso anche dal sito istituzionale del Comune, riferendosi alla situazione in cui verte lo spiazzale di Acquamorta, deturpato in estate dall’inquinamento marino generato dal gran numero di depuratori inefficienti gravitanti lungo la costa domitio-flegrea – che dà opportunità di lavoro ai nostri giovani”. Una rassegna d’informazioni le quali, dopo aver toccato il successo della raccolta differenziata, partita grazie all’operato dell’ex giunta diretta da Pippo Coppola, si sofferma su di una questione ancora del tutto irrisolta: “Abbiamo un sistema di moderne telecamere che daranno sicurezza a tutti i montesi prevenendo reati e comportamenti antisociali. Noi vogliamo un paese tranquillo e protetto”. Un sistema di videocamere, già presente in città ma non ancora usufruibile a causa della mancanza di un regolamento ad hoc. Inoltre, tra le altre cose, si dà ampio spazio alla messa in essere dei sensi unici, validi per creare “un paese senza traffico”, ai successi estivi focalizzati esclusivamente nella piazza centrale e ritenuti dal primo cittadino “una grande tradizione portata avanti con dedizione e contraddistinta dalla presenza di migliaia di turisti, grandi artisti ed un successo strepitoso” ed alla costruzione di ben cento posto auto disseminati lungo le arterie locali utili a “rendere sempre più facile la vita di ogni giorno”. Inoltre si ricordano i problemi strutturali delle fogne di Cappella vecchia per cui, dopo rapidi interventi sommari e l’apposizione di utili corrimano per anziani e specchi stradali, s’informa che “a breve partiranno dei cantieri dell’ammontare di più di 220 mila euro perché i residenti della frazione di frontiera “hanno finalmente diritto – continua Iannuzzi – a godere di un sistema fognario nuovo e funzionale”, e dell’impegno per le scuole. Istituti didattici dichiarati sicuri ed antisismici, tra cui si palesano i lavori urgenti in corso presso il plesso Montegrillo e gli ultimi 50 mila euro tolti dalla voce “arredi scolastici” e dirottati per la bonifica di un orto didattico cittadino, “perché non si vogliono tragedie e perché nelle scuole si formano gli uomini del domani.
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Allarme ambientale al Lago Miseno



BACOLI – 12.12.2009 - Una preoccupante schiuma bianca commiste ad una lunga serie di perplessità popolari non ancora placate del tutto: i cittadini chiedono l’intervento della Protezione civile. E’ ancora critica la situazione in cui verte il martoriato lago Miseno il quale, soltanto pochi mesi fa, veniva riportato alla ribalta della cronaca locale a causa di un’anomala moria di pesci a cui seguì un forte puzzo di materiale in decomposizione. Una densa spuma presente lungo l’intero perimetro del bacino lacustre, ove tutt’ora è possibile la pesca, che va ancora di più ad alimentare l’esposto cittadino protocollato soltanto nel mese di novembre. “I sottoscritti cittadini, chiedono un intervento della Protezione civile, a seguito dei gravi danni che stanno interessando la città di Bacoli. L’ultimo caso anomalo – continua la petizione firmata da centinaia e centinaia di persone e indirizzata all’attenzione del Prefetto di Napoli, al Comune di Bacoli, alla Regione Campania ed alla Protezione civile – verificatosi è stata la “misteriosa” moria di pesci dello scorso mese di luglio presso il lago Miseno, sulla quale sono intervenuti l’Asl e l?osservatorio Vesuviano. Considerati gli esiti delle analisi e tenuto conto do un’interrogazione urgente presentata al Consiglio Regionale della Campania il 16 aprile del 2007, il detto bacino lacustre veniva già menzionato per la presenza di sostanze tossiche e di azoto totale e fosforo, si richiede con forza l’intervento in loco della protezione civile”. Un provvedimento forte con cui la cittadinanza interessata vuole che “si faccia luce sugli ultimi eventi ambientali; si includa la città di Bacoli tra le aree da bonificare, cosa che non si è mai provveduto a fare in passato e che ci si mobiliti per l’istallazione nello specchio d’acqua del lago Maremorto di una sonda multiparametrica in sondaggio continuo”. Richieste formali a cui non è ancora stata data alcuna risposta ufficiale e che continuano ad inasprirsi a causa della manifesta presenza di materiale inquinante lungo le rive ed i fondali dello stesso lago cittadino. Una situazione ancor più allarmante se si pensa che soltanto un decennio fa l’amministrazione diretta dall’ex sindaco Antonio Illiano s’interesso a mettere in essere una vera e propria bonifica dello stesso bacino lacustre. Opera riqualificativa, costata miliardi e miliardi di lire, che non è purtroppo riuscita a riportare una costante situazione di normalità conseguente alla concretizzazione di un ambiente salubre. Criticità per cui una delegazione di cittadini decise addirittura di porre una serie di foto eloquenti direttamente nelle mani di Walter Ganapini, assessore all’ambiente della Regione Campania giunto in paese per un’assemblea partitica.
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I problemi strutturali dello stadio "Vezzuto Marasco"


MONTE DI PROCIDA – 12.12.2009 - Grossi problemi strutturali presso l’impianto sportivo “Vezzuto-Marasco”: dopo gli avvallamenti interni, partono i lavori per la risistemazione. Campo da calcio abitualmente utilizzato dall’Asd Monte di Procida – Cappella, militante presso il campionato di Eccellenza, inaugurato soltanto pochi mesi in seguito a degli interventi riqualificativi. Opera di proprietà comunale la quale da svariate settimane manifesta numerosi problemi relativi al mancato smistamento delle acque piovane, che in passato causò un evidente sprofondamento di una porzione del terreno di gioco. Una situazione non modificatesi nel corso del tempo poiché, l’eccesivo accumulo di acque bianche ha lesionato le inumidite mura di confine ed ha causato una serie di danni alla strada ivi stante. Un viottolo attualmente ricco di buche e sprofondamenti i quali, periodicamente, vengono riempiti con del terriccio, trasformatosi in fanghiglia in seguito alle scorse piogge invernali. Problematiche verificatesi soprattutto all’indomani della sostituzione del campo in terreno con un manto di erba sintetica a cui però non è stato affiancato un idoneo sistema d’incanalamento delle acque piovane. Una mole di criticità per la quale l’ufficio tecnico comunale provvide a montare un grosso tubo di scarico, presso la parete meridionale del campo, posto a circa due metri dalla superficie del terreno di giuoco e che sboccava sulla stradina adiacente a via Solferino. Soluzione infruttuosa poiché dalla stessa conduttura è fuoriuscita una grossa massa di terreno commisto ad una quantità ingente d'acqua che ha trasformato la traversina sovracitata in un vero e proprio affluente. Per tale motivo, si sta fornendo un intervento per sistemare i danni e per mettere in essere il rifacimento sommario dello stesso collettore.
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Emergenza ambientale: Amianto a Bacoli


BACOLI – 11.12.2009 - Allarme ambientale in periferia: ancora lastre d’amianto in via Cupa della Torretta. Materiale cancerogeno, stanziato in strada da diverse settimane e non ancora rimosso dagli organi competenti nonostante le numerose segnalazioni cittadine, giacente ad una manciata di passi da una pista di pattinaggio solitamente ricca di bambini e ragazzi, ed a un’ingente numero di abitazioni. Una situazione critica la quale segue di poco lo scempio perpetuatesi nei pressi via Ottaviano Augusto e via Bellavista ove, per quasi un anno, si è dovuto assistere alla presenza di una grossa mole di lastre di eternit né segnalate da apposite transenne, né ricoperte da idonei teloni atti a non far diffondere nell’ambiente circostante le pericolosissime fibre. Una criticità la quale, così come evidenziato da svariati studi scientifici, continua a rappresentare un pericolo per la salute a causa delle fibre di cui lo stesso amianto è costituito e che possono essere inalate. Un’eventualità la quale è associata all’insorgenza di malattie dell'apparato respiratorio (come l’asbestosi o il carcinoma polmonare) e delle membrane sierose, principalmente la pleura (mesoteliomi), le quali insorgono dopo circa 10 o 15 anni per l'asbestosi ad anche 20 o 40 per il carcinoma polmonare ed il mesotelioma, un tumore raro, della membrana di rivestimento del polmone (pleura) o dell'intestino, che è fortemente e particolarmente associato alla esposizione a fibre di amianto anche per basse dosi. Pericoli per cui già da giorni si è attivato un gruppo di residenti del posto che, giorno dopo giorno, si sono recati sia presso il comando dei vigili urbani ed i carabinieri che presso gli uffici dell’ Agenzia Sanitaria Locale, muniti di esposti e segnalazioni cartacee protocollate nei confronti delle istituzioni competenti in materia. “Da una settimana ci sono giunte già sei segnalazioni in merito alla presenza di amianto in questa strada di Cuma. Noi in quanto forze dell’ordine – ha asserito stamane un vigile urbano presente presso la sede ufficiale di via Gaetano De Rosa – abbiamo il solo dovere di segnalare la questione all’Asl. In questo caso abbiamo contattato il dottor Ciro Russo a cui bisogna rivolgersi per tali problematiche”. Asserzioni alle quali, dopo aver ascoltato alcuni responsabili dell’Asl Na 2, è susseguita un ulteriore esposto cittadino rivolto all’attenzione del direttore del dipartimento di prevenzione, dottor Armando Orlando, e con s’invita il dirigente a provvedere alla rimozione delle suddette lastre, così come avvenuto alcuni mesi fa per quelle lasciate presso il Fusaro e rimosse grazie all’interessamento dello stesso Walter Ganapini, assessore all’ambiente della regione Campania.
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Macillo attacca: "Smentite le malelingue"


BACOLI – 11.12.2009 - “Mi sono ritrovato da solo in questa battaglia burocratica per la riapertura di Punta Epitaffio. I lavori, a differenza di quanto asserito da qualcheduno, sono già iniziati”. E’ con estrema calma che Franco Macillo, ex capo-gruppo consiliare del partito Democratico locale, ha risposto alle velate accuse presenti all’interno dell’ultimo comunicato stampa redatto dagli organizzatori del “Punta Epitaffio day”. Una manifestazione di dissenso, promossa da partiti e liste civiche già da tempo impegnate in campagna elettorale, con cui si aveva intenzione di spronare gli organi competenti a stabilire l’inizio dell’apertura dei cantieri atti a permettere il ripristino del passato doppio senso di marcia. “Sono mesi che mi prodigo per la risoluzione di tale questione. Questo tipo di pressione che ho portato avanti – continua il rappresentante del Pd – non vuole assolutamente essere un modo per fare campagna elettorale o per ingraziarmi i piaceri di qualche fazione della popolazione”. Precisazioni a cui s’aggiunge una disamina dei prossimi lavori appena cominciati ed un attacco ai pessimisti: “Dovrebbero durare circa tre mesi ma posso dare alcuna certezza in merito. Ciò che è certo è che i cantieri dovevano aprirsi, già agli inizi di novembre, solo che vi sono state delle vicissitudini burocratiche. Questo risultato si contrappone alle futili polemiche presenti nel comunicato scritto dal sindacalista promotore del corteo che si terrà la prossima domenica. Atto in cui lo stesso, all’insaputa di tutto, asseriva che si prevedevano tempi addirittura lunghissimi, per l’incominciamento dei lavori lungo la strada provinciale”. Organizzatore del corteo che, grazie anche all’ausilio di Roberto Della Ragione, revisore dei conti in quota Pd e dimessosi dallo stesso direttivo di partito, così scriveva solo poche ore prima dell’apertura del cantiere stradale: “ Riteniamo opportunoportare a conoscenza dei cittadini che ci è pervenuto in data 4 dicembre da un ex consigliere comunale una mail della Regione Campania da cui si rileva, che i lavori non inizieranno sicuramente in tempi brevi. Quindi, per Punta Epitaffio si prevedono lavori non lontani, ma lontanissimi. Questa situazione sta diventando una barzelletta. Non ci si può continuare a trastullarsi – continua il comunicato - con questi Amministratori (responsabili, innegabilmente, di questo disastro), a livello Locale, Provinciale e Regionale, che tentano di lucrare una manciata di preferenze visto l’approssimarsi delle prossime elezioni amministrative e regionali, sbandierando un finto impegno sulla problematica, che possiamo limitarci a definire solo, deplorevole”.
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Lavori cominciati a Punta Epitaffio


BACOLI – 11.12.2009 -Dopo le promesse istituzionali arrivano i primi atti concreti: cominciati i lavori in via Punta Epitaffio. Cantieri aperti nella prima mattinata di ieri ed utili per poter cominciare a strutturare la prossima installazione di grossi pali di contenimento richiesti precedentemente dall’amministrazione provinciale. Una risposta ai numerosi disagi ed alle lamentele cittadine con cui la Protezione civile, così come attestava documento ufficiale del 4 dicembre firmato dall’ingegnere Bruno Orrico, ha voluto concretamente rassicurare la popolazione locale. Uno snodo peculiare, di competenza della Provincia di Napoli e posto al confine tra i comuni di Bacoli e Pozzuoli, da quasi un anno interessato dalle criticità successive al cedimento del promontorio tufaceo sottostante il manto stradale. Attesa estenuante, motivata in più e più modi nel recente passato dal coordinatore degli uffici tecnici, Michele Balsamo, la quale sembrerebbe avvicinarsi alla conclusione dato che, secondo quanto asserito dai tecnici prodigatesi per la risoluzione della problematica, le opere di riconsolidamento del costone dovrebbero concludersi tra circa tre mesi, permettendo così un insperato ritorno alla normalità. Eventualità mai presa in considerazione dal neo-consigliere provinciale di maggioranza, Ermanno Schiano, il quale, proprio durante la scorsa campagna elettorale, asseriva che la questione “Punta Epitaffio” non si sarebbe risolta prima dell’Agosto del 2010. Un’apertura totale della strada, con conseguente possibilità di un flusso veicolare secondo un regolare doppio senso di marcia, che è resa impossibile dal dicembre del 2008 e per la quale si sono battuti a più riprese le occasionali e momentanee associazioni di ristoratori ed esercenti i quali, consci delle ingenti perdite scaturite in seguito alla chiusura dell’arteria provinciale, scesero svariate volte in piazza e presso la sede del consiglio comunale, riuscendo anche a mettere in essere, grazie all’aiuto di comitati di quartiere, una serie di blocchi stradali. Manifestazioni terminate soltanto intorno allo scorso mese di aprile per via della parziale riapertura della carreggiata ad un unico senso di marcia, regolato attraverso l’utilizzo di un paio di semafori posti ai margini dall’area la quale tutt’ora risulta essere pericolante. Una criticità perdurante a cui vi è d’aggiungere il fatto che, ogniqualvolta la zona interessata viene colpita da un mite maltempo, si verificano sia degli smottamenti che dei cedimenti lungo il muro di contenimento posto in prossimità del mare per arginare un’ eventuale e totale frana del costone rimanente.
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Passeggiata "verso Cuma"


BACOLI – 10.12.2009 - Tanta voglia di riportare alla luce le bellezze naturalistiche infangante dall’onta estiva del depuratore di Cuma-Licola e “dall’incuria delle amministrazioni”: ha avuto un successo di gran lunga superiore alle aspettative la passeggiata “Verso Cuma” organizzata dall’Associazione culturale Acherusia Palus, tenutasi lo scorso 8 dicembre. I numerosi partecipanti si sono radunati alle 9,30 presso lo stabilimento del Lido Fusaro, dove i proprietari Danilo e Flavio Iannuzzi hanno dato la prima accoglienza. “Lo spettacolo invernale di un mare tanto bello quanto (si dice) inquinato ha lasciato tutti di primo mattino senza parole. Ci siamo incamminati – ha asserito al termine dell’evento Antonio Nocella, presidente dell’Associazione culturale Acherusia Palus - con un lungo corteo silenzioso in partenza dalla “torretta” del Lido Fusaro verso Cuma, attraversando i vari lidi chiusi che sorgono sulla spiaggia, fra la curiosità di qualche pescatore che non si rendeva conto di cosa facessero tutte quelle persone in cammino. I visitatori si sono entusiasmati a stare a contatto con la natura attraverso il lecceto e dietro le dune dove hanno potuto gustare i profumi delle piante della macchia mediterranea, in un posto incantevole a pochi passi da una spiaggia e una strada dove il degrado, dovuto all’incuria principalmente delle istituzioni, non lascia spazio all’immaginazione di ciò che può nascondere una riserva così bella”. Una camminata giunta sino ai resti dell’antico faro di Cuma, della nuova stazione della cumana e nell’area dell’ippodromo degli scavi di Cuma a cui fa seguito una serie di ringraziamenti e di precisazioni: “ Un grazie particolare alla Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, in nome della dott. Mariarosaria Salvatore e al dott. Paolo Caputo del sito archeologico di Cuma, che ci ha messo gentilmente a disposizione un incricato il quale ci ha aperto i cancelli e ci ha portato i biglietti, preventivamente acquistati. Molti amici però non sono potuti entrare nella zona alta degli scavi perche è stato vietato l’ingresso agli zaini. Una cosa assurda – continua Nocella - alla quale molti, non volendo lasciar incustoditi i propri oggetti e per la mancanza di un deposito bagagli, hanno dovuto interrompere la visita archeologica.Un ulteriore ringraziamento è stato fatto alla bravissima guida autorizzata dalla Regione Campania, Daniela Ibello che ha accompagnato il gruppo”. L’evento, caratterizzato dalla presenza di circa 100 persone entusiaste per ciò che avevano potuto ammirare, e poi terminato verso le ore 15:30.
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Abusiviso edilizio a Bacoli


BACOLI – 10.12.2009 - Abuso edilizio in piena area archeologica : dopo i sigilli rischia l’abbattimento un costruzione sita immediatamente al di sopra delle celeberrime Grotte di Cocceio. Una struttura, al cui interno si presentano ben due alloggi ed intestata al nominativo della moglie di un noto imprenditore puteolano, proprietario di attive ludiche ricreative, da tempo sequestrata dal corpo di polizia municipale diretto dalla comandante Maria Alba Leone. Un’azione repressiva la quale però non sembrerebbe essere riuscita a porre fine alla perpetuazione dell’ampliamento di suddetti locali, dato che alla casa, già munita di impianto elettronico e di apposita parabola satellitare, mancherebbe soltanto la pavimentazione interna. Case, attualmente non ancora abitate, le quali giacciono nelle prossimità di una zona scoscesa della collina di Arco Felice Vecchio e a cui va ad aggiungersi un’ingente mole di materiale di risulta e di rifiuti pericolosi lasciati cadere negli interni di una vallata sottostante l’immobile. Una ammasso di spazzatura ed avanzi atti a porre le basi per la possibile realizzazione di un’ ampia terrazza, già in parte completata. Situazione d’emergenza, sia idrogeologica che ambientale, la quale risulta essere l’ennesimo sfregio perpetuato nei confronti del patrimonio archeologico sparso lungo l’intero territorio bacolese e flegreo. Aree che, così come in questo specifico caso, dovrebbero essere costantemente monitorate sia dagli uomini della Sovrintendenza delle provincie di Napoli e Caserta che, in parte, dai rappresentanti dell’Ente Parco Campi flegrei. Difatti, per meglio comprendere le reali e forti difficoltà in cui verte tale settore, basti considerare che le stesse grotte, sulle quali si è manifestato l’abuso, sono chiuse da anni. Uno stato di cose per cui non è servito neanche la preparazione di progetti di riqualificazione sovvenzionati direttamente dai fondi POR 2000-2006. D’altra parte tornando all’illecito e tenuta in considerazione la continua serie di abbattimenti edilizi grazie ai quali le forze dell’ordine provinciali e comunali stanno cercando si sferrare un duro colpo a questa particolare attività imprenditoriale, vi è da rimembrare che già nel corso del 31 luglio 1998, il senatore Galasso così si relazionava all’intero Senato presentando la nuova proposta di legge circa le disposizioni in materia di esecuzione degli ordini di demolizione delle opere edilizie abusive e ripristino dello stato dei luoghi paesisticamente vincolati: “Un recente rapporto di Legambiente sull'"Ecomafia", "Il caso Campania", ha evidenziato che nei comuni della costiera e delle isole del Golfo di Napoli, nell'ultimo decennio, é stato eseguito solamente il 3,9 per cento delle ordinanze di demolizione di opere edilizie abusive emesse dai sindaci”. Perplessità e dati, tutt’ora non del tutto sovvertiti, a cui l’azione antiabusivista dei vigili cittadini sta rispondendo in maniera adeguata; difatti, in attesa delle nuovi disposizioni da prendersi nei confronti dell’edificio sovracitato, sono già partiti due ordini d’abbattimento per altre costruzioni illecite sparse lungo la periferia di Bacoli.
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Asl: "E' possibile raccogliere i mitili del lago Fusaro"


BACOLI – 09.11.2009 - Continuano le ordinanze municipali circa la salubrità dei mitili coltivati all’interno del vituperato ed inquinato lago Fusaro: adesso è possibile raccogliervi le cozze. Un’arte tradizionale, effettuata presso il bacino lacustre da numerosi secoli a questa parte ed apprezzata da più e più parti, la quale però viene continuamente messa a repentaglio dall’elevato tasso di degrado in cui sono costrette a giacere i fondali e le acque del lago su cui è situata la celeberrima Casina Vanvitelliana. Difatti, con un’ordinanza d’inizio dicembre, il commissario prefettizio Umberto Cimmino , vista la nota 02/12/2009 protocollata dal Dipartimento di Prevenzione dell’ASL Napoli 2 Nord relativa all’esito favorevole dei parametri microbiologici di due campioni di mitili, prelevati presso lo specchio d’acqua condotta in uso alla Società Ittica Lago Fusaro in Bacoli, ha deciso di revocare i provvedimenti restrittivi adottati con l’atto numero 128 del 16 Novembre 2009. Accorgimento, notificato nei confronti del dott. Giuseppe Ambrosino, presidente della Ittica Lago Fusaro srl e nei confronti dell’Irsvem di stanza in via Lucullo a Baia, il quale si è andato ad aggiungere ai numerosi atti ristrettivi effettuati nei confronti di suddetta società. Una decisione che invece, una volta ascoltati i pareri degli esperti del settore e dell’Agenzia sanitaria locale, il commissario locale non ha preso verso tutti i concessionari dello specchio acqueo di Punta Pennata-Cento Camerelle. Operatori e ditte verso le quali si dispone “di sottoporre a trattamento di depurazione presso un centro riconosciuto fino al ripristino delle condizioni di idoneità igienico-sanitaria, i molluschi bivalvi vivi provenienti dallo specchio acqueo suddetto”. Constatazione immediata, che resterà in vigore fino a revoca dello stesso che potrà avvenire solo successivamente al verificarsi delle condizioni dettate dalla D.G.R.C. n. 2234 assunta in seguito alla nota del 27/11/2009 del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL NA 2 Nord attestante la presenza di salmonella in mitili allevati nello specchio acqueo in uso al Consorzio Mitilicoltura Flegrea in località Punta del Poggio-Cento Camerelle.
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Videosorveglianza: manca solo il regolamento


MONTE DI PROCIDA – 09.11.2009 - Montate le telecamere, manca solo un’idonea regolamentazione. Sono già passati mesi e mesi dalle ultime riunioni istituzionali all’interno delle quali l’amministrazione montese s’approntava a mettere in funzione le moderne apparecchiature di vigilanza già sparse lungo tutto il territorio comunale. Aggeggi i quali, nonostante risultino essere da tempo in funzione, non possono ancora essere utilizzati dal comando di polizia municipale stanziato presso la casa comunale di via Panoramica. Un’impossibilità oggettiva dovuta alla mancata stesura ed approvazione di una serie di norme atte a dare il là a tale metodologia. Legislazione che, secondo le ultime indiscrezioni, sarebbe stato discusso all’interno di una riunione di capigruppo tenutasi nel corso della scorsa settimana presso l’ufficio del sindaco. Assemblea circoscritta dalla quale sembrerebbe fuoruscita una linea unitaria, che accomuna maggioranza ed opposizione, secondo cui gli organi preposti potrebbero proporre la nuova proposta normativa alla prossima discussione consiliare di fine dicembre o di inizio gennaio. “E’ nostra intenzione – ha asserito Giuseppe Pugliese, capogruppo consiliare di Svolta Popolare – aiutare il governo cittadino affinché tali predisposizioni vengano prese entro e non dopo la fine del 2009. Sarebbe assurdo procrastinare ancora quest’impellenza dato che le videocamere sono già state posizionate e devono essere messe quanto prima in funzione affinchè si dia un senso alla loro esistenza. Ho chiesto al sindaco Francesco Paolo Iannuzzi di convocare in questo mese un consiglio comunale ove, tra le altre cose, presentare una bozza di regolamento. Speriamo che il nostro consiglio venga accettato, altrimenti saremo costretti, in quanto comune, a compiere l’ennesima figuraccia a livello regionale”. Un sistema di monitoraggio continuo finanziato in passato attraverso un investimento pari a 100 mila euro, per metà comunale e per l’altra metà sovvenzionato da fondi provenienti dalla regione Campania. Problematiche analoghe d’altronde esistono anche presso la limitrofa città di Bacoli in cui, nonostante gli ultimi incontri ufficiali, non si è ancora attivato alcun servizio di controllo video-sorvegliato. Assisi privati all’interno delle quali figuravano istituzioni del calibro di Ermanno Schianno, consigliere provinciale in quota Pdl, Malvano, Marialba Leone, comandante dei vigili municipali ed Umberto Cimmino, commissario prefettizio baco lese dalla scorsa estate in seguito alle dimissioni di Antonio Coppola ed alla bocciatura del bilancio preventivo.
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L'abbandono delle Grotte di Cocceio


BACOLI – 09.11.2009 - Progetti approvati dalla comunità europea ma mai messi in essere: non arresta a terminare il degrado e l’abbandono presente presso i siti archeologici sparsi lungo il territorio flegreo. Ancora chiuse le Grotte di Cocceio, reperto inestimabile, lasciato nell’incuria e considerato una tra le più imponenti opere militari edificate dagli antichi romani, stante a pochi passi dal confine tra Bacoli e Pozzuoli, fatto costruire, per esplicita testimonianza dello storico Strabone, dall’architetto Cocceio e in esecuzione del progetto del generale Agrippa, per collegare il lago d’Averno, sede del nuovo portus Julius, con Cuma e il suo porto. Galleria, larga abbastanza da permettere il transito di due carri affiancati, aerata e illuminata da sei pozzi di luce aperti con specifico calcolo dell’incidenza dei fasci luminosi lungo le pareti rocciose, realizzata tutta con opera di scavo per oltre un kilometro, sul cui lato settentrionale sorge anche un acquedotto destinato a rifornire d’acqua potabile il porto Giulio. Tunnel, noto anche sotto il nome di Grotta della Pace, poichè secondo una leggenda cinquecentesca, un cavaliere spagnolo, tal Pietro di Pace, malconsigliato da maghi e chiromanti, avrebbe dilapidato i propri beni nella vana ricerca di un presunto tesoro ivi sepolto, è tutt’ora abbandonata a se stessa tra muschio, erbacce, spazzatura e rassegnazione. Un oblio dalla quale non è riuscita ad emergere nonostante gli ultimi progetti regionali con cui s’intendeva, recuperare la compromessa volta della camera di scoppio ed effettuare uno scavo del ramo secondario orientato verso l’Anfiteatro cumano. Impellenze puntualmente descritte dagli stessi cartelloni ivi stanti contrassegnati dal simbolo della comunità europea e timbrati coi marchi del Ministero per i beni e le attività culturali e l’assessorato al turismo della Regione Campania. Gigantesco annuncio ufficiale al cui centro si palesa l’ennesimo
progetto, studiato e mai realizzato, direttamente sovvenzionato dai PIT Campi Flegrei, integrati all’interno del POR Campania 2000/2006. Programmazione, il cui unico responsabile PIT corrisponde al nominativo di Francesco Esalona, presidente dell’Ente Parco Campi flegrei ed ex assessore del comune di Bacoli, al quale va ad, evidenziatosi come Ente responsabile ed appaltante, la Soprintendenza per i Beni Archeologici delle provincie di Napoli e Caserta. Un’ istituzione la quale dovrebbe esercitare, nel territorio di competenza, l’attività di tutela, conservazione e valorizzazione dei beni immobili di interesse storico e artistico, appartenenti a enti pubblici o istituti legalmente riconosciuti; attività che si estende anche ai beni immobili appartenenti a privati, qualora esso siano considerati di particolari interessi. Compiti inderogabili a cui la stessa Soprintendenza, anche a causa di una cronica mancanza di soldi, non riesce ad espletare al meglio. Criticità, che si riflettono negativamente verso l’economia locale, la quale si va ad aggiungere alla ben nota situazione in cui vertono la Piscina Mirabilis, Cento Camerelle, la Tomba d’Agrippina e le pericolanti Grotte dell’Acqua stanti proprio lungo il perimetro del lago Fusaro.
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I commercianti attaccano la manifestazione di protesta


BACOLI – 08.12.2009 - Il Comitato smentisce l’adesione ma il rappresentante sindacale non effettua l’adeguata rettifica: continua il duro scontro tra la nascente associazione degli artigiani e commercianti di Cappella e gli organizzatori del discusso “Punta Epitaffio Day”. Una protesta, atta a riportare luce sulla disastrata situazione in cui da quasi un anno verte la strada provinciale ed alla quale hanno già aderito numerosi ex amministratori e consiglieri comunali locali, mai appoggiata e sponsorizzata dall’organizzazione di quartiere proprio per evitare di, così come recitava un comunicato ufficiale redatto pochi giorni fa dai membri della stessa, “scendere in piazza con quanti hanno, negli ultimi anni, rovinato questo paese”. Una posizione semplice e chiara esplicitata in seguito all’insolita presenza del nominativo del comitato cappellese tra i presunti organizzatori della manifestazione, patrocinata in prima linea dalla segreteria regionale e provinciale della Faisa Cisal e dalla lista civica denominata “Unione dei democratici di Bacoli”. Rettificazione, comunicata in via ufficiale, non percepita però dai responsabili dell’evento: “L'Appello ad aderire a sostegno di questa civica iniziativa”, a cui si rende nota la partecipazione di una parte dell’associazione sovracitata, “per la risoluzione di una problematica di così vitale importanza per le comunità dei Comuni di Bacoli e Monte di Procida va senza alcun dubbio oltre le appartenenza partitiche ed oltre le amicizie. Nessuno – continua il sindacalista estensore del comunicato ufficiale - può pensare di sottrarsi ad un confronto, non formale ma vigoroso e costruttivo su una problematica di così seria portata; che ben venga anche l'adesione di sindaci ed amministratori e consiglieri uscenti al fine di una risoluzione definitiva e, l’iniziativa, fosse anche per loro la possibilità di tentare di espiare le mancanze, le colpe e le omissioni di tanti anni di cattiva amministrazione”. Un documento a cui s’aggiunge sia una dura critica nei confronti della posizione assunta dal comitato di borgata che un richiamo all’intera cittadinanza in vista di un nuovo futuro politico: “ Le smentite e le non adesioni, non riusciamo ad immaginare per quali sciocchi motivi, lasciano il tempo che trovano. I Cittadini – continua una parte della comunicazione ufficiale - tutti avranno ben chiaro di fronte la possibilità di distinguere tra coloro che sentono il dovere di proporre una nuova stagione politica ed un rinnovato richiamo alle responsabilità”. Dichiarazioni pesanti le quali hanno spinto il direttivo dell’associazione a riunirsi d’urgenza nei prossimi giorni per poter stendere un documento utile per rimarcare l’assoluta apartiticità della stessa e la totale ed unitaria non adesione all’iniziativa di protesta.
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Italia dei valori chiede al Pd la creazione di una coalizione


BACOLI – 07.12.2009 - “Dobbiamo impegnarci tutti per modellare una coalizione solida e propositiva da opporre a delle amministrazioni inconcludenti e tutori di interessi diversi da quelli dei cittadini”: Italia dei valori si presenta alla cittadinanza. E’ durata meno di un’ora l’assemblea pubblica promossa nella mattinata di ieri, presso un noto locale del Fusaro, dal partito di centro-sinistra e con la quale il gruppo politico ha esposto la propria speranza di poter essere parte integrante di una coalizione costellata da tutte le forze avverse al centro-destra. Un’assise, alla quale erano presenti una sessantina di astanti, per la stragrande maggioranza rappresentati da delegati partitici e associativi , presieduta da Silvio Ceneri, segretario locale dell’Idv, e da Nicola Marrazzo, consigliere regionale di maggioranza. “Vogliamo creare un’alternativa di governo per un paese allo sfascio. Vi sono una miriade di problemi da affrontare tra cui quello dei trasporti relativo sia alla fatiscenza dei vagoni della “Cumana”, sia alla mancanza di punti vendita di biglietti presso le stazioni cittadine. Per non parlare del problema dell’immondizia – continua Ceneri, sollecitato da una cittadina inviperita per la presenza in strada di spazzatura non rimossa da giorni – generato da una mancata applicazione della raccolta differenziata. Il nostro intento è di far abbassare, del 15% annuo, i costi della Tarsu, riuscendo così a recuperare questo danaro dalla messa in essere della differenziata. Noi dobbiamo essere pronti ad ascoltare il popolo ed a manifestare la nostra trasparenza e la nostra legalità”. Intervento intervallato da numerosi richiami e ringraziamenti ai politici, nonché ex amministratori, presenti in aula: “Sono contento, tra gli altri, per la presenza degli uomini del Partito Democratico con cui dobbiamo organizzare un forte cartello elettorale da presentare alle prossime amministrative. Focalizziamo l’attenzione sul programma – continua il segretario locale dell’Idv – e non pensiamo ai nomi da proporre. D’altronde sono convinto che tutti i presumibili candidati a sindaco sino ad ora proposti e vociferati siano persone rispettabilissime e degne di merito. L’importante è proporre ai bacolesi un modo di fare nuovo ed alternativo alle passate amministrazioni che, negli ultimi 40 anni, si sono allontanate dalle esigenze del semplice cittadino”. Nominativi possibili i quali corrisponderebbero ai volti di Carlo Giampaolo o di Nicola Castaldo, ex consiglieri del Pd al quale dal 2007 aderì anche lo stesso sindaco di Bacoli Antonio Coppola. Infine a suggellare il comizio pre-elettorale è intervenuto anche Marrazzo: “Bacoli è una città bellissima e va rivalorizzata. Casandrino, la mia città natia – ha asserito il rappresentante regionale dell’ Idv – non ha così tante bellezza. A breve la regione provvederà a migliorare i vagoni della Sepsa. La politica deve riavvicinarsi alle vere e schiette esigenze del popolo. Legalità ed impegno costante sono i requisiti per aderire all’Italia dei Valori”.
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