MONTE DI PROCIDA – 02.11.2009 - “Svolta Popolare sta instaurando un clima vecchio e di basso livello che ricorda quello della prima repubblica. Se l’alternativa a questa maggioranza dovesse essere rappresentata da Svolta Popolare, allora vorrà dire che sposerò politicamente il sindaco Iannuzzi”. E’ con tali dichiarazioni che il vicesindaco montese, Michele Petrone, ha scatenato un inaspettato quanto veemente scontro politico con i rappresentanti di “Svolta Popolare”. “Fate solo interventi preelettorali e durante la vostro passata esperienza di governo, tra le fila dell’ ex amministrazione, non avete neanche pensato al bene di Cappella. Non possiamo accettare lezioni da voi i quali non sapete fare altro che creare panico sfruttando qualsiasi problematica. In voi – continua Petrone, rappresentante dell’Udc - non c’è nulla di politico e non avete mai presentato alcun documento propositivo. Sulla questione di Cappella, in quanto semplice residente del quartiere, mi sento veramente preso in giro dal vostro atteggiamento omertoso e vergognoso nei confronti di noi cappellesi. Non dobbiamo permettere a nessuno di venirci ad offendere a casa nostra. Faccio la politica per passione e per tale motivo, oltre a ringraziare il mio padre politico Franco Iannuzzi, mi impegno per la mia terra dal 1997”. Affermazioni, enunciate in sede consiliare, supportate anche da una serie di attacchi rivolti direttamente alle persone di Giuseppe Pugliese e Leonardo Coppola, rispettivamente capo-gruppo consiliare e neo candidato a sindaco della stessa “Svolta Popolare”. Associazione la quale ha deciso di rispondere mediante l’affissione di manifesti pubblici che da ieri mattina risultano essere presenti sia nel centro che nella periferia di Monte di Procida: “Durante lo scorso Consiglio comunale il nostro gruppo ha presentato un documento atto a migliorare la vivibilità del quartiere di Cappella”. Proposte ufficiali le quali, “per evitare inutili chiacchiere e non volendo rispondere, per una questione di stile, agli attacchi personali” è stato riportato in maniera integrale: “Chiedevamo un’analisi immediata del danneggiamento degli immobili, un piano dettagliato per la raccolta rifiuti, un coordinamento con la Protezione civile per la predisposizione di interventi d’emergenza, l’approvazione di uno dei 10 progetti regionali da 75 milioni di euro per le aree sottosviluppate e la creazione di una commissione consiliare d’indagine per il dissesto idrogeologico”. Il manifesto si conclude infine con un richiamo all’operato dell’amministrazione corrente: “Tali proposte sono state bocciate dal sindaco e dai suoi consiglieri. Per quale motivo? Basta con le chiacchiere! Questi sono i fatti!”
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