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Turismo Campania: Parte il Contro-spot


BACOLI – 05.12.2009 - “Bacoli così bella che, se lasciata in questo stato, è vera…ment nu schif!”: viaggia sul web il reportage di dissenso ideato dall’associazione “Freebacoli” e con cui si manifestano i malumori cittadini nei confronti del noto spot pubblicitario, prodotto dalla regione Campania, e denominato “Campania così bella che è vera”. Nuova campagna di comunicazione dell’ente regionale , per un costo di 5 milioni di euro, diretta dal regista e fotografo spagnolo Eugenio Recunenco, sulle emittenti televisive nazionali e sul web, fino all’aprile 2010 e con cui la Campania continuerà a promuovere la propria immagine anche attraverso la ripresa della Piscina Mirabilis, antica cisterna romana visitabile solo grazie all’abnegazione di un’anziana signora locale. Una forte disapprovazione giovanile e la convinzione di aver dovuto assistere ad una vera e propria falsificazione della realtà; è con tale spirito critico che un gruppo di residenti di Bacoli ha deciso di produrre un video amatoriale, da ieri presente sulla sezione youtube del movimento e cliccato già più di 400 volte, all’interno del quale si mostra il reale stato d’abbandono in cui tutt’ora vertono i reperti archeologici sparsi lungo l’intero territorio bacolese. “Dopo la visione in tv del nuovo spot della regione mi sono sentito preso in giro, ed è per tale motivo che abbiamo pensato di contestarlo in modo ironico attraverso questo breve filmato – ha affermato Rosario, produttore del reportage - E' stato assurdo girare parte dello spot pubblicitario proprio nella Piscina Mirabile, dato che essa risulta essere accessibile solo chiedendo la chiave ad una custode. Basti pensare che proprio mentre ci avvicinavamo al sito per cominciare le riprese del nostro video abbiamo incontrato un gruppo di 6 persone, venute da Roma, le quali non riuscivano a reperire l’assuntrice di custodia”. Considerazioni a cui s’aggiunge un richiamo alla dirigenza regionale: “Pensiamo che una regione come la Campania, non si possa sponsorizzare con un sketch che è una pura illusione, con l'unico obbiettivo di attrarre turisti. Non è possibile che tali reperti archeologici siano abbandonati a se stessi. Non capisco il perché non vengano valorizzati, in modo tale da creare posti di lavoro per i giovani bacolesi. Vorrei ringraziare – continua il fondatore di Freebacoli - gli assessori al turismo della città che negli ultimi 20 anni hanno "chiuso con dei lucchetti il futuro di molti ragazzi bacolesi". L’ironico documentario, all’interno del quale alle leggiadre fanciulle presenti nello spot ufficiale si sostituisce un tetro fantasma indispettito per non poter aprire i cancelli dei siti, porta luce sulle Cento Camerelle, la Tomba d’Agrippina, le fatiscenti Grotte dell’Acqua ed il Tempio di Diana, interdette da numerosi anni alla visita di turisti provenienti in terra flegrea da tutto il mondo. Una serie di criticità a cui infine s’accompagna una rapida rassegna dei responsabili di settore ritenuti colpevoli di tale stato di cose: si passa dal ministro Bondi e dal presidente regionale Antonio Bassolino, sino a giungere all’ex sindaco di Bacoli, Antonio Coppola e a Francesco Esalona, presidente dell’Ente parco Campi Flegrei.

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