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Pedofilia: Arrestati due molestatori


BACOLI - 06.12.2009 - Caso di pedofilia in città: scattano le manette per due quarantenni bacolesi. Si è completata nella prima mattinata di ieri l’indagine della polizia giudiziaria, durata più di un anno, portata avanti dai carabinieri di Bacoli in relazione a presunte moleste sessuali compiute reiteratamente ai danni di giovani ragazzi delle cittadine di Bacoli e Pozzuoli. L’arresto, successivo ad una serie di denunce effettuate da alcune madri, le quali avevano notato gli strani sbalzi di umore dei figli minori, è stato eseguito nei confronti di C. L., di anni 40, e del suo complice, L.A., di anni 45. Quest’ultimo, a differenza del primo che era già stato denunciato in passato per reati della stessa natura, era incensurato. Gli accusati, ora relegati presso la caserma di via Lungolago, sono stati incastrati dalle confessioni delle giovanissime vittime, almeno cinque secondo le notizie attuali, due ragazzini, amici, di Pozzuoli, due conoscenti della periferia di Cappella ed uno del centro di Bacoli, tutti di età compresa tra i 13 ed i 14 anni. I minori hanno raccontato di essere stati molestati da tale C.L. che li adescava in cambio di danaro, venti o trenta euro al massimo, e li portava all’interno della sua dimora, ove, dietro ripetute minacce, li costringeva a compiere l'atto sessuale intimandogli l'assoluto silenzio. Tali confessioni hanno allora messo in allerta gli uomini dell’ordine di stanza in città i quali hanno cominciato ad osservare i movimenti e la vita del soggetto, fino a quando, solo un paio di settimane fa, hanno ricevuto la quarta denuncia per molestie sessuali su minori. A questo punto è scattata la perquisizione presso la residenza dell’indagato, ove è stato rinvenuto un film porno proiettato in una stanza all’interno della quale si era da poco consumata la molestia, che dettagliatamente era stata descritta dai minori. Mentre a casa del complice, anch’essa perquisita, oltre ad aver ritrovato del materiale pedopornografico, i carabinieri hanno anche sequestrato un personal computer, immediatamente inviato al RIS di Roma. Il sospetto è che in esso siano stati nascosti un grosso numero di files pedopornografici utilizzati dall'accusato prima e durante la molestia. Concluse le perquisizioni e aiutati dalla collaborazione dei ragazzi interessati, tra cui uno molestato più di una volta dall'aggressore, dei genitori degli stessi e degli assistenti sociali di Bacoli, gli agenti hanno potuto concludere la ricerca investigativa chiedendo l’ordine di carcerazione. Lo stesso, seguito da un'ingete mole di prove compromissorie, è stato repentinamente accordato dal Gip di Napoli. La cattura si è poi espletata quando gli uomini dell’ordine hanno fatto irruzione presso le dimore dei molestatori proprio nel cuore della nottata di sabato. I malviventi, fino alla giornata ieri ancora rinchiusi presso le “celle temporanee” presenti negli interni del comando cittadino, sono stati trasferiti al carcere di Poggioreale ove, secondo quanto sancito dal codice penale, rischiano dai tre ai sei anni di reclusione.

6 commenti:

  1. Mettete in nomi degli arrestati, non sono minori e tutti devono sapere da quali lupi guardarsi.

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  2. Mettere i nomi degli arrestati sarebbe un atto deprecabile e (se non erro) proibito dalle vigenti norme.
    Se poi si dovesse scoprire (e non sarebbe né il primo, né l'ultimo caso) che gli dindiziati sono innocenti?
    Il vizio di voler fare procdesso, appello e casszazione in un solo giorno in una pagina di gornale si rivela sempre un ottimo mezzo per rovinare la vita delle persone. I lettori hanno menoria solo della condanna mediatica, istantanea, grossolana e spiccia. Dopo diversi anni di processi, un'eventuale assoluzione non verrà mai pubblicata da chicchessia, ma nel frattempo la pubblicazione dei nomi avrà rovinato la vita degli imputati e delle loro famiglie.

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  3. mi auguro che in carcere possano trovare molestatori per loro stessi da fargli pagare tutto ciò che hanno fatto!!!!!PORCI CHE NON SONO ALTRO!!!!!!!!!!!!!!!!

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  4. maiali!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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  5. mettere i nomi sarà pure proibito,ma chi come me è genitore deve pur sapere se un conoscente o vicino di casa ha di questi problemi. forse per i parenti può essere brutto sentirsi dire che un parente fà di queste cose,ma il paese di Cappella è piccolo e la gente si conosce tutta,quindi penso che se il Gip ha spiccato il mandato di arresto è perchè ci sono prove schiaccianti!!!!!!! per me rimangono sempre dei porci!!!!!

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