BACOLI – 27.12.2009 - Pompe di sollevamento in tilt, un puzzo insopportabile ed lago Miseno in gran parte deturpato dalla presenza di liquami allo stato liquido. E’ durato circa dodici ore, nella notte tra il 24 ed il 25, il block out elettrico che ha reso impossibile il normale funzionamento dell’impianto di smistamento delle acque nere sito nella frazione di Miliscola ed affacciante sulla riva del lago Maremorto. Un disagio che ha causato la fuoriuscita direttamente in carreggiata di putridumi fognari i quali,una volta incanalatesi negli appositi di canali scolo stanti lungo i cigli stradali, si è immessa direttamente all’interno del bacino lacustre locale. “Purtroppo proprio nella notte del veglione questo luogo è stato presumibilmente vandalizzato da un gruppo di ragazzi i quali, con bombolette spray ed altri attrezzi alla mano, hanno ampiamente imbrattato le mura dell’impianto. Inoltre – hanno asserito i tecnici di Torre del Greco giunti in loco per mettere in sesto l’impianto cittadino proprio nel giorno di Natale – è stata azionata anche una spia d’allarme, automatico che ha letteralmente paralizzato il circuito elettrico ivi stante, rendendo impossibile l’abituale opera di pompeggio delle acque reflue verso il depuratore di Cuma-Licola. Siamo giunti in loco subito dopo la chiamata giuntaci dall’ufficio tecnico comunale e abbiamo repentinamente riattivato le pompe”. Una struttura malandata e degradata la quale è periodicamente vessata da incidenti di varia natura. Difatti,al di là dell’occasionale atto vandalico, basti pensare alla mancanza di un sistema di videosorveglianza interno, di una parziale assenza di recitazione atte a rendere sicura l’intera zona ed al fatto che la stessa spia d’allarme, situata all’esterno delle pompe, è azionabile da parte di tutti. Oppure, tornando alla funzionalità della struttura, vi è da notare la presenza di grosse buche coperte da travi poste accanto dei tubi ad angolo o all’ingente mole di spazzatura appoggiata direttamente negli interni di una griglia. Un sistema di grigliatura non funzionate, completamente arrugginito e malandato, dal quale fuoriesce addirittura una pianta lunga circa quaranta centimetri. “E’ normale che sia cresciuta questa sterpaglia in un ambiente così sporco – continuava il tecnico ivi presente per la sistemazione della problematica e l’annullamento di presunte difficoltà – e ricco di liquami e fanghi non rimossi. Del resto questi ingranaggi non funzionano affatto e qualcuno avrà pensato bene di utilizzarli come una sorta di discarica a cielo aperto”. Ma nonostante l’intervento dei vigili urbani e della squadra di pronto intervento, una grossa quantità di liquami è stato riversato direttamente in acqua alimentando ancor di più l’allarme ambientale che sta interessando da diversi mesi l’intero bacino. Un lago più e più volte deturpato dalla presenza di schiuma giallastra ed in passato contraddistinto da una preoccupante moria di pesci da cui è scaturita una petizione controfirmata da centinaia di cittadini con cui si continua a chiedere una reale salvaguardia di un ecosistema bonificato solo un decennio fa ed attualmente infangato da numerosi episodi inquinanti.
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