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Anziani occupano la biblioteca


BACOLI – 03.12.2009 - Ancora grossi problemi per i pensionati locali: Un gruppo d’anziani ha occupato simbolicamente l’ex sala consiliare in attesa della messa in essere alle promesse istituzionali proferite negli scorsi mesi. E’ forte l’esasperazione degli appartenenti ai centri sociali dislocati tra via Roma e via Lungolago, all’interno della villa pubblica e a pochi passi dalla casa municipale. Cittadini i quali, stanchi delle passate rassicurazioni proferite da ex assessori ed ex sindaci, non sanno più ove poter sistemarsi in seguito alla mancanza di appositi luoghi di ritrovo: “Siamo stati sballottati da un posto all’altro senza alcun criterio. Il comune ha fatto molte promesse che non sono mai state messe in essere. Antimo Farro, ex assessore alle politiche sociali, ci aveva annunciato che – continua un noto rappresentante del comitato – a causa di una serie di problematiche ci saremmo dovuti spostare dalla sede di via Roma per dirigerci presso l’antico refettorio della scuola elementare Guglielmo Marconi. Una sistemazione momentanea la quale, oltre ad essere stata smentita dagli stessi rappresentanti governativi, non è sicuramente adatta alle nostre esigenze in quanto risulta essere umida, priva di luce e non facilmente accessibile”. Argomentazioni a cui seguono le ultime vicende generatrici dell’atto estremo compiuto soltanto pochi giorni fa: “Ero riuscito ad ottenere una delibera consiliare con la quale potevamo occupare un locale abbandonato sito in villetta. Abbiamo ristrutturato l’ambiente a nostre spese ma dopo poco tempo lo stesso Michele Balsamo, coordinatore degli uffici tecnici, ci disse di “sloggiare” il prima possibile dallo stabile che di certo non verteva in ottime condizioni. Un allontanamento giustificato con la vana rassicurazione che – asserisce l’anziano cittadino – l’ex sindaco Antonio Coppola ci avrebbe sistemato negli ambienti adesso occupati dalla biblioteca, ma un tempo utilizzato come aula consiliare. Un impegno non mantenuto che ha scatenato la rabbia di un nutrito gruppo di appartenenti al centro sociale il quale ha deciso di alzare la voce anche contro il commissario prefettizio. Siamo esasperati, vogliamo soltanto un pò di normalità

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