BACOLI – 09.11.2009 - Progetti approvati dalla comunità europea ma mai messi in essere: non arresta a terminare il degrado e l’abbandono presente presso i siti archeologici sparsi lungo il territorio flegreo. Ancora chiuse le Grotte di Cocceio, reperto inestimabile, lasciato nell’incuria e considerato una tra le più imponenti opere militari edificate dagli antichi romani, stante a pochi passi dal confine tra Bacoli e Pozzuoli, fatto costruire, per esplicita testimonianza dello storico Strabone, dall’architetto Cocceio e in esecuzione del progetto del generale Agrippa, per collegare il lago d’Averno, sede del nuovo portus Julius, con Cuma e il suo porto. Galleria, larga abbastanza da permettere il transito di due carri affiancati, aerata e illuminata da sei pozzi di luce aperti con specifico calcolo dell’incidenza dei fasci luminosi lungo le pareti rocciose, realizzata tutta con opera di scavo per oltre un kilometro, sul cui lato settentrionale sorge anche un acquedotto destinato a rifornire d’acqua potabile il porto Giulio. Tunnel, noto anche sotto il nome di Grotta della Pace, poichè secondo una leggenda cinquecentesca, un cavaliere spagnolo, tal Pietro di Pace, malconsigliato da maghi e chiromanti, avrebbe dilapidato i propri beni nella vana ricerca di un presunto tesoro ivi sepolto, è tutt’ora abbandonata a se stessa tra muschio, erbacce, spazzatura e rassegnazione. Un oblio dalla quale non è riuscita ad emergere nonostante gli ultimi progetti regionali con cui s’intendeva, recuperare la compromessa volta della camera di scoppio ed effettuare uno scavo del ramo secondario orientato verso l’Anfiteatro cumano. Impellenze puntualmente descritte dagli stessi cartelloni ivi stanti contrassegnati dal simbolo della comunità europea e timbrati coi marchi del Ministero per i beni e le attività culturali e l’assessorato al turismo della Regione Campania. Gigantesco annuncio ufficiale al cui centro si palesa l’ennesimo
progetto, studiato e mai realizzato, direttamente sovvenzionato dai PIT Campi Flegrei, integrati all’interno del POR Campania 2000/2006. Programmazione, il cui unico responsabile PIT corrisponde al nominativo di Francesco Esalona, presidente dell’Ente Parco Campi flegrei ed ex assessore del comune di Bacoli, al quale va ad, evidenziatosi come Ente responsabile ed appaltante, la Soprintendenza per i Beni Archeologici delle provincie di Napoli e Caserta. Un’ istituzione la quale dovrebbe esercitare, nel territorio di competenza, l’attività di tutela, conservazione e valorizzazione dei beni immobili di interesse storico e artistico, appartenenti a enti pubblici o istituti legalmente riconosciuti; attività che si estende anche ai beni immobili appartenenti a privati, qualora esso siano considerati di particolari interessi. Compiti inderogabili a cui la stessa Soprintendenza, anche a causa di una cronica mancanza di soldi, non riesce ad espletare al meglio. Criticità, che si riflettono negativamente verso l’economia locale, la quale si va ad aggiungere alla ben nota situazione in cui vertono la Piscina Mirabilis, Cento Camerelle, la Tomba d’Agrippina e le pericolanti Grotte dell’Acqua stanti proprio lungo il perimetro del lago Fusaro.
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