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Natale alle Grotte dell'Acqua


BACOLI – 21.12.2009 - Erbacce rimosse, tanti volontari vogliosi di normalità ed un’ingente mole di materiale ingombrante rinvenuta presso un sito archeologico da decenni abbandonato a se stesso. Si è tenuta stamane la simbolica manifestazione portata avanti dal Coordinamento delle Periferie di Bacoli, con la quale si è voluta ridare una parziale dignità alle degradate “Grotte dell’Acqua” site in Fusaro. Antiche terme d’epoca romana, da cui tutt’ora sgorga acqua sorgiva ribollente sino a 38 gradi, ove i rappresentanti del comitato civico hanno messo in essere una concreta e palese pulizia dell’intera area antistante il reperto. Una caratteristica protesta cominciata sin dalle prime ore del mattino quando, muniti di rastrelli, pale, tagliaerba e tanta buona volontà, i cittadini delle periferie e del centro di Bacoli si sono recati presso le Grotte per cominciare le operazioni di pulizia. Un lavoro il quale, grazie anche all’arrivo di altri volontari, è andato avanti sono al momento in cui un camion della Flegrea lavoro, società delegata al servizio Rsu cittadino, dopo una lunga serie di sollecitazioni e richieste per iscritto, è giunta presso il sito archeologico rimuovendo una parte del materiale accumulato in un angolo dagli stessi cittadini. Un evento a cui però non è seguita, fatte rare eccezioni, la presenza dei rappresentanti della classe politica locale i quali erano stati avvertiti mediante comunicati stampa e volantini. “Siamo sdegnati da questo stato di cose – asserisce Antonio, componente del comitato – stamane noi cittadini ci siamo sostituiti alle istituzioni”. Un pensiero ampiamente condiviso anche dagli altri membri del coordinamento: “Le Grotte sono il simbolo del degrado in cui siamo costretti a vivere. Esse sono la prova dell’incapacità di questa casta politico-imprenditoriale a progettare nuove risorse che la natura offre in abbondanza. Da semplici cittadini – ha asserito Michele Amirante - abbiamo deciso di pulire simbolicamente questa area, non per sostituirci all’inefficienza del comune, ma per denunciare provocatoriamente, da questo luogo-simbolo della vergogna e dell'abbandono, i tanti scempi che noi cittadini siamo costretti a subire”.

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