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Pericolo Frana a Via Roma


MONTE DI PROCIDA - 20.11.2009 - “Il sindaco Franco Iannuzzi ci aveva promesso che i lavori atti al riconsolidamento del costone sottostante via Roma, sarebbero cominciati nella seconda decade di novembre. Ma, ad oggi, ancora nulla è iniziato. Sono sconfortato”. E’ forte il rammarico e la rabbia che trapela dalle parole del signor Scotto, residente da un decennio all’estremità della centralissima via Roma. Una residenza, un tempo posta ad una ventina di metri da un profondo dirupo, attualmente affacciante sul nulla e pericolosamente posta su di un ammasso roccioso il quale, di volta in volta, tende a sbriciolarsi in seguito a miti maltempi. “Quando c’è un temporale qui si crea un vero e proprio fiume alto più di cinquanta centimetri. Un flusso che, cadendo a valle, erode di continuo il costone sottostante le nostre case. Basti pensare che dal 2000 ad oggi, è già franata una strada lunga circa venti metri – asserisce lo stesso residente – Una situazione incresciosa amplificatesi in seguito alla continua otturazione degli scoli fognari che non permettono un normale deflusso delle acque pluviali”. Asserzioni amare a cui s’aggiunge l’ulteriore collera, propria di chi si è sentito nuovamente preso in giro: “Il primo cittadino montese aveva promesso, a me ed alla mia famiglia, che a metà novembre sarebbero cominciati i lavori. Invece tutt’ora resta tutto in sospeso, lasciando invariata una criticità evidente e dai possibili risvolti catastrofici. Aspettiamo che si verifichi un’altra frana come quella avvenuta presso l’isola d’Ischia? Dal canto mio – continua il disperato cittadino – chiedo solo rispetto e sicurezza. Delle certezze le quali, qualora dovessero continuare a mancare, mi indurranno a sospendere le attività lavorative e ad incatenarmi alle porte del comune. Non è possibile vivere con il timore di andare giù da un momento all’altro”. Intanto, a rafforzare il rammarico, si ricorda un progetto, datato Aprile 2006, con il quale la Protezione Civile, intervenuta a causa dell’evidente emergenza idrogeologica, finanziava un’opera di riqualificazione del costone ivi presente, per una spesa di 2,5 milioni di euro. Un’opera di recupero la quale, in seguito a delle problematiche sorte successivamente ed ad una primo ed illusorio spianamento della zona, non è mai riuscita ad andare in porto. “Non mi fermerò alla sterile polemica. Qui ci va di mezzo la vita dei miei cari e non accetterò più delle false ed inutili promesse. Prima che si verifichi il peggio – conclude Scotto intimorito dalle prossime e continue piogge invernali – c’è bisogno che ci si adoperi seriamente per la risoluzione di questo incubo”.

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