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Bacoli: amianto rimosso da via Bellavista


Siamo a metà dell’opera, ma quantomeno è ravvisabile qualche barlume di cambiamento. In effetti, proprio nei giorni successivi al blitz eseguito dalla Guardia forestale ed alle giornate ambientaliste promosse da numerosi Comuni italiani, parte delle promesse proferite dall’ing. Orrico, responsabile della Protezione Civile, sono state mantenute nell’arco di una decina di giorni. Degli impegni, dichiarati durante l’ultimo convegno ambientalista organizzato dal Pd bacolese, con i quali si rassicurava la cittadinanza circa una futura e pronta rimozione delle lastre d’amianto disseminate lungo il territorio del Comune flegreo. Lamiere costituite di un materiale palesemente cancerogeno provocatore di asbestosi, nonché di tumori della pleura, ovvero il mesotelioma pleurico e dei bronchi, ed il carcinoma polmonare. “Rimuoveremo prontamente queste pericolosissime lastre d’amianto- affermava lo stesso Walter Ganapini, assessore all’ambiente della Regione Campania – ma d’altro canto speriamo che l’amministrazione e le forze dell’ordine locali sappiano poi tutelare questo paese evitando nuovi atti scellerati. Le fibre d’amianto sono state causa di circa venticinque milioni di morti durante l’ultimo secolo appena trascorso”. Pochi però sono i sorrisi degli abitanti del posto che non possono non ricordare un particolare rilevante: “Sono contento per questo primo importante passo verso la civiltà- asserisce uno dei giovani promotori di numerose segnalazioni presso gli enti preposti- ma bisogna ricordare che altre lastre d’amianto giacciono da otto lunghi mesi sul ciglio stradale di via Ottaviano Augusto. Sono ricoperte di un telone blu e si trovano a pochi mesi da una nota pescheria del posto. Perché lì ancora non è stato fatto nulla?”. Considerazioni di felicità, macchiate da un velo di sconforto che rispecchiano il pensiero di uno dei dipendenti della stessa pescheria: “Da mesi stiamo segnalando il problema, ma qui ancora nulla si è fatto. I nostri clienti hanno paura di entrare nel negozio e non sappiamo cosa fare. Il telone azzurro l’abbiamo messo noi. Io non posso più portare mio figlio in negozio, perché ho paura che possa respirare queste maledette fibre”. Proprio su quelle lamiere, soltanto quattro mesi fa, aveva messo luce anche il Tg satirico “Striscia la Notizia” attraverso l’ironico intervento di capitan Ventosa. Intanto, in attesa del completamento dell’opera iniziata nei giorni scorsi, il coordinatore degli uffici tecnici, ing. Michele Balsamo, fa sapere che si è ancora in attesa delle autorizzazione necessarie per il conferimento di tale materiale cancerogeno in apposita discarica.

29\09\09
Cronache di Napoli

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