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Monte di Procida: l'abbandono dell'orto botanico


Un’incredibile mole di erbacce e di rifiuti che oscura le bellezze di un orto botanico nato soltanto pochi anni fa. Un cancello chiuso da svariate settimane senza che alcun cartello indichi la data di riapertura. Tale è l’incresciosa situazione in cui è lasciata marcire una tra le più rinomate opere pubbliche del piccolo Comune di Monte di Procida. Un’area di ristoro, allocata in via Principe di Piemonte e munita di un parcheggio, atta un tempo per lo svolgimento di manifestazioni artistiche e culturali, utili per la conservazione di specie rare o minacciate di estinzione. Sito d’interesse extra-territoriale, mai ufficialmente inaugurato, ed esistente da circa tre anni. “Sono sconcertata per questo immane degrado – asserisce una giovane residente – ogni giorno siamo costretti a ricevere promosse che non vengono mai esaudite. L’orto didattico doveva essere un vanto per questo quartiere, ma invece resta ancora in queste pessime condizioni. Se deve restare così è meglio che creino un parco giochi oppure un area di sosta”. Una vicenda che diviene ancora più inspiegabile se si fa attenzione all’olezzo che fuoriesce dal parco interdetto alla visita di cittadini e turisti. Un odore acre e fastidioso di letame e di concime per animali. “Pochi giorni fa ho visto – ci conferma l’anziana Carmela – un paio di galline che circolavano indisturbate per i vicoletti dell’orto. Ma come è possibile? Ci avevano detto che in questa villetta si sarebbero trovate delle piante rare. Ma adesso, a causa dell’incuria e di una cronica mancanza di manutenzione ordinaria, l’unica cosa veramente rara è quella di avvistare tali piante protette tra le erbacce sotto le quali sono nascoste”. E pensare che sino a pochi mesi fa era ancora possibile passeggiare tranquillamente tra i vicoletti dell’orto botanico, godendo non solo dell’originalità e della rarità degli arbusti, muniti di cartellini identificativi, ma anche di un caratteristico panorama che affacciava su Pozzuoli. Lo stato di degrado è però ancor più grave se, al di là del cancelletto chiuso da un lucchetto, si da uno sguardo alle condizioni in cui sono lasciate le aiuole del parcheggio adiacente. Spazi verdi ricchi di lattine, profilattici e di una folta vegetazione spontanea ai quali si aggiungono pozzetti di scolo ostruiti da fogliame non ancora rimosso. Inoltre, proprio a pochi passi dall’ingresso, sono stati posizionati dei tubi inutilizzabili di grosse dimensioni.

06\10\09
Cronache di Napoli

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