E’ un tanfo insopportabile quello che accompagna i cittadini passeggianti presso la nuova pista ciclabile del Comune di Bacoli. Percorso, finanziato da fondi europei ma ancor non completato, che circonda gran parte del lago Miseno. L’acqua è verdastra, la trasparenza non esiste e l’inquinamento lacustre, con il passare delle ore, diventa sempre più evidente. Solo la scorsa settimana si era verificata un’anomala moria di pesci che, oltre ad allarmare tutta la cittadinanza, aveva dato origine ad un cattivo odore tale da costringere i residenti del luogo a rinchiudersi nelle proprie abitazioni in cerca di ristoro. Una situazione aberrante la quale assumeva una maggior cupezza in seguito all’immediato arrivo di uno stormo di gabbiani che, in quantità sempre più numerosa, gravitava sullo specchio d’acqua per rifocillarsi. “La situazione è insostenibile e la puzza è sempre più forte- commenta una preoccupata signora del luogo – non si vede alcun segno di miglioramento rispetto ai giorni scorsi”. Ma le preoccupazioni diventano sempre più impellenti, in seguito alle ultime insolite constatazioni: “Stamattina addirittura ho visto una serie di gabbiani morti- asserisce un’anziana signora dopo aver concluso la sua passeggiata mattutina intorno al bacino lacustre- un gruppo di volatili ammassati in fin di vita nelle prossimità del tratto di Miseno parallelo al bacino lacustre. Alcuni erano già deceduti, mentre altri battevano ancora le ali senza però spiccare il volo. E’ stata una scena terrificante”. Ritornando alle competenze e ai responsabili di questa situazione è utile ricordare dal settembre del 1997, un fax dell’allora Ministro del Tesoro, Carlo Azeglio Ciampi, conferiva i beni del Centro Ittico Tarantino Campano ai comuni di Taranto e Bacoli. Tra queste proprietà si presentava anche quella del lago Miseno, da molti conosciuto col nome di lago Maremorto. Un bacino lacustre che lo stesso Comune bacolese, nel marzo del 2001, dava in gestione ad una s.p.a., per il 99,67 % di proprietà comunale, denominata “Centro Ittico Campano”. Ma, proprio dagli uffici del centro sovra citato, arrivano delle rassicuranti dichiarazioni: “ I risultati dei prelievi fatti dall’Asl durante la scorsa settimana, ancora non ci sono giunti. D’altronde posso dire- continua un tranquillo dipendente pronto a smorzare qualsiasi tipo di allarmismo- che non è successo nulla di allarmante. C’è stato solo un normale fenomeno di anossia il quale può essere facilmente spiegato. Difatti esso è un avvenimento comune per un lago di origine vulcanica. Non è stato mai emesso un divieto di pesca per il lago in questione e non si ha alcuna intenzione di metterlo adesso in seguito a questa moria. Ogni anno dobbiamo fronteggiare delle situazioni del genere”. Una situazione che, in attesa dei risultati provenienti dall’istituto zoo profilattico di Portici, va ad aggiungersi al blitz degli uomini della Guardia forestale i quali, durante i controlli effettuati tra Quarto e Bacoli, nella zona flegrea, hanno sequestrato un´area di oltre duemila metri quadrati adibita a discarica di rifiuti speciali nei pressi di via Campana e scoperto una serie di scoli illegali di acque nere nel lago Fusaro.
29\09\09
Cronache di Napoli
Una probelmatica senza fine: il lago Miseno
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