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Case gravitanti nel vuoto a Monte di Procida


Una porta d’ingresso che affaccia sul vuoto, una serie di condotte fognarie divelte aggrappate su di un costone franante ed una ventina di metri di stradina che adesso non esistono più. Tanta è la paura che attanaglia le abitazioni allocate all’estremità di via Roma. Nuclei familiari affacciati su di un dirupo, formatosi in seguito agli svariati acquazzoni verificatesi negli ultimi nove anni, perennemente in pericolo ogni qual volta si presenta una giornata di pioggia abbattente. Acqua piovana che, commista ai liquami ed ai detriti fuoriuscenti dalle fogne che non riescono a raccogliere e smaltire le acque superficiali, scende copiosamente a valle sino a raggiungere e superare un piccolo muro di contenimento. “Quando c’è un temporale- afferma il desolato e preoccupato Michele, residente del posto- qui si crea un vero e proprio fiume alto circa quaranta centimetri. Un flusso che, cadendo a valle, erode di continuo il costone sottostante le nostre case. Basti pensare che dal 2000 ad oggi, è già franata una strada lunga circa venti metri”. Una confessione disperata che, dopo pochi minuti, richiama anche le responsabilità degli enti preposti all’incolumità cittadina: “Le varie amministrazioni montesi ci hanno sempre garantito dei lavori per la nostra sicurezza ma in attesa di interventi, la situazione diviene sempre più problematica”. Intanto si viene a conoscenza di un progetto, datato Aprile 2006, con il quale la Protezione Civile, intervenuta a causa dell’evidente emergenza idrogeologica, finanziava un’opera di riqualificazione del costone ivi presente, per una spesa di 2,5 milioni di euro. Un’opera di recupero che, in seguito a delle oscure problematiche sorte successivamente, non è mai andata in porto. “Addirittura spianarono anche la zona per cominciare i lavori. Si pensava alla creazione di una lunga passeggiata turistico-ambientale, con la quale si collegava la zona di Acquamorta con la periferia di Cappella passando per Montegrillo. Ma ad oggi ci hanno solo regalato delle illusioni”. Da constatare infine, al di là di una mancata pulizia ordinaria dell’assetto fognario locale, l’inefficacia dei generatori atti ad azionare le pompe di sollevamento in caso di mancanza di elettricità.

02\10\09
Cronache di Napoli

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