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Bacoli: La villa comunale


Cumuli di terriccio posti in ogni dove, lastre protettive tuttora presenti in loco ed una miriade di materiale di risulta ancor gettato sui cigli delle aiuole ivi stanti. Un degrado palese ed indicativo che continua ad oscurare la recente opera di riqualificazione effettuata lungo tutta la villa comunale del pieno centro storico di Bacoli. Uno spazio verde, a cui è stata aggiunta sia una spoglia ed incompleta pista ciclabile che un moderno teatro utile per manifestazioni celebrative e canore, dirimpettaia al Municipio ed un tempo interessata da un continuo flusso di giovani e famiglie in cerca di ristoro. Un enorme spiazzale per il quale, secondo un bollettino ufficiale della Regione Campania del 2006, stati stanziati circa 550 mila euro. Denaro atto a finanziare dei lavori di sistemazione relativi al “recupero, riqualificazione e valorizzazione dei giardini, al fine di migliorare la loro fruizione”. Operazioni le quali potrebbero sintetizzarsi in “una realizzazione di un tratto di pista ciclabile, al riallineamento delle aiuole, alla creazione di una cortina verde protettiva, alla rimozione delle panchine preesistenti ed alla ripavimentazione dei vialetti con pietra di tufo squadrata”. Un’idea progettuale, di cui il responsabile unico era il coordinatore degli uffici tecnici, ingegnere Michele Balsamo, la quale allo stato attuale non sembra aver avuto il seguito preventivato. Basti pensare che le antiche panchine pubbliche giacciono ancora nei pressi di un vetusto campetto di bocce e nelle prossimità di un noto bar del posto o che l’impianto d’illuminazione pubblica già presenta alcune evidenti inefficienze relative alla mancata accensione di lampioni. Basti considerare che, proprio durante le scorse precipitazioni meteoriche, non entrò in funzione il teorico “nuovo impianto per la raccolta e lo smaltimento delle acque piovane” andando così a deturpare il moderno “restauro dei muretti in blocchi di pietra vesuviana, posti lungo il confine della villa con la strada”. Un allagamento incomprensibile che interdette lo spiazzale al periodico flusso di pedoni. Problematiche palesi alle quali non è ancora stata trovata risoluzione e che, molto probabilmente, andranno ulteriormente ad aggravare le casse comunali. A ciò va ad aggiungersi che lo stesso bando, precedente all’inizio dei lavori che dovevano concludersi in soli 200 giorni dall’assegnazione dello stesso, era finanziato dal Por Campania 2000/06, con fondi Pit Campi Flegrei.

21\10\09
Cronache di Napoli

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