Una clamorosa notizia ha animato l’intera mattinata del piccolo Comune flegreo. “Il depuratore di via Giovanni da Procida risulta in esercizio a seguito di disposizione sindacale del 30-05-2008 e lo stesso è sottoposto a sequestro da parte del Comando dei Carabinieri per la tutela dell’ambiente, Noe di Napoli, a far data dal 10 Agosto 2009”. Con questo incipit si apre la discussa deliberazione di Giunta comunale redatta nello scorso 7 Ottobre. Un atto ufficiale all’interno del quale, per la prima volta, s’informa la cittadinanza locale che la vasca Imhoff paesana è stata oggetto di un’indagine estiva da parte del Nucleo Operativo Ecologico di stanza presso la città di Napoli. Una bomba scoppiata subito dopo la pubblicazione della sovra citata ordinanza e alla quale sono seguite numerose dichiarazioni di sdegno e stupore verso un atto giudiziario nascosto alla popolazione per circa due mesi. Sequestro con il quale si ripone luce su di un depuratore tanto discusso nel corso dell’ultima stagione estiva caratterizzata da un disastro ambientale che ha interessato l’intero litorale domitio-flegreo. Un impianto sito in via Giovanni da Procida il quale a dispetto della definizione di depuratore che gli si da, altro non è che una fossa settica, riconosciuta col nome di vasca Imhoff. Un congegno costituito, qualora funzionasse alla perfezione, da un "trattamento primario", consto di una sedimentazione di tipo meccanico e di processi di fermentazione, e da un "trattamento secondario" avente lo scopo di trasformare in sali minerali i vari componenti organici presenti nel liquame. Un tipo di vasca utilizzata normalmente per lo smaltimento delle acque di scarico domestiche nelle località prive di rete fognaria urbana e che secondo il decreto legislativo 152/1999, dovrebbero essere allocate presso quelle aree in cui impiantare una rete fognaria risulta essere fortemente antieconomico. Un processo ideale il quale non può ritrovare un’effettiva concretizzazione nella realtà odierna, poiché tale struttura è stata edificata nel lontano 1956. “Il sequestro è stato effettuato direttamente dal nostro comandante – ha asserito un responsabile del Noe di Napoli, interrogato sulla questione – dopo l’arrivo di numerosissime segnalazioni in merito alla presunta inefficienza della struttura depurativa. Un impianto tutt’ora funzionante visto che, per evidenti motivi pratici, è stata concessa la facoltà d’utilizzo. Penso che tale disposizione sia stata data dalla Procura di Napoli in seguito ad un nostro sopralluogo fatto in loco nei primi giorni di Agosto”. Una fossa settica in passato può volte ritenuta fuori legge dal dott. Walter Ganapini, assessore all’Ambiente della Regione Campania, e aspramente criticata dall’ingegnere Bruno Orrico, responsabile regionale della Protezione Civile. “Il depuratore allocato in via Giovanni da Procida, è stato posto sotto sequestro con la facoltà d’uso. Le motivazioni di tale atto, però, non sono state inviate all’amministrazione vigente, visto che i carabinieri del Noe hanno notificato il sequestro soltanto alla ditta che gestisce l’impianto”. Sono queste le dichiarazioni ufficiali rilasciate dall’ingegnere Andrea Marasco, funzionario presso l’Ufficio tecnico cittadino. Una risposta formulata subito dopo l’allarme avanzato dal consigliere di minoranza, Giuseppe Pugliese. Difatti, il capogruppo consiliare di Svolta Popolare, è stato il primo ad individuare l’anomala constatazione presente nella deliberazione di giunta dello scorso 7 ottobre. “E’ pazzesco constatare che il discusso depuratore locale sia stato posto sotto sequestro dal Nucleo Operativo Ambientale dell’Arma dei carabinieri di Napoli. Una presa di posizione successiva alle indagini partite – asserisce lo stesso Pugliese - in seguito ad una mia segnalazione inviata nei primi di Luglio. Come è possibile che nessuno sia stato avvisato di un provvedimento che interessa l’intera comunità montese?”. Inoltre c’è da constatare che la convenzione con la Gdm, società responsabile della manutenzione ordinaria dell’impianto, scadrà nella giornata di oggi. Una data limite alla quale non è ancora seguita la pubblicazione di un nuovo bando pubblico. E pensare che soltanto pochi giorni fa, durante l’ultimo consiglio comunale paesano, il sindaco Francesco Iannuzzi aveva rassicurato tutti asserendo: “Abbiamo tutte le carte in regola. Lo stesso Marasco mi ha assicurato che, il depuratore e la Gdm, non presentano alcuna inadempienza”.
16\10\09
Cronache di Napoli
Il Depuratore di Monte di Procida non è a norma; scatta il sequestro
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento