Le crepe, la sporcizia e la fatiscenza degli interni e degli esterni. Vane proteste passate, consequenziali alle sorprendenti fughe verso siti più rimodernati ed accoglienti compiute da coloro che dovrebbero quantomeno assicurare la sicurezza dei propri dipendenti. Ma del resto non c’è da meravigliarsi se proprio la Casa comunale verta in uno stato di palese inefficienza. Non c’è da stupirsi se lo stesso Municipio di Bacoli venga privato di qualsiasi tipo di ristrutturazione atto, perlomeno, a dare una presunta dignità a quello che dovrebbe essere il centro della politica e dell’amministrazione locale. Una struttura-simbolo di un paese che lentamente cade verso il baratro per via di una carenza gestionale e di una assenza di ordinaria manutenzione. D’altra parte, a due passi dal palazzo comunale, s’incastonano bene le nuove e sterili opere di riqualificazione compiute presso la villa cittadina, l’insolita presenza di rifiuti ingombranti alle spalle del comando vigili paesano o la decantata ed incompiuta pista ciclabile parallela al lago Miseno. Una Casa comunale rifiutata in passato dallo stesso sindaco Antonio Coppola, che preferiva rifugiarsi negli androni e nelle sale allocate presso la maestosa villa Cerillo. Un palazzo d’epoca il quale, proprio durante i lavori di restauro effettuati attraverso dei fondi europei utili per creare una sorta di circolo culturale, ha ospitato il primo cittadino, la sua segreteria, gli incontri ufficiali e le giunte tra gli ex assessori. “Non penserete mica che tornerò in quel tugurio del Municipio? Esso è una struttura vetusta e inadeguata per ospitarmi – affermava l’avvocato Coppola in un’intervista dello scorso mese di Maggio – io, ed i futuri sindaci di Bacoli, resteremo in villa Cerillo”. Intanto però tornando all’edificio di via Lungolago, in seguito a numerose e continue proteste primaverili da parte dei dipendenti pubblici, che rimarcavano la pericolosità della struttura nella quale erano costretti a lavorare, seguirono le promesse dell’ex assessore Vitale. Rassicurazioni con le quali s’affermava che in attesa dei fondi regionali, l’amministrazione in carica avrebbe provveduto a finanziare lavori per risistemare il Municipio in modo tale da rispettare i vincoli della 626. Una serie di attività che avrebbero assicurato, entro l’inizio dello scorso Settembre, anche il montaggio di una serie di climatizzatori. Propositi caduti nel vuoto e ai quali, con l’arrivo del nuovo commissario prefettizio, si è quantomeno aggiunta la buona usanza di lasciare villa Cerillo alla sua originaria destinazione, riportando la massima carica locale presso la sede di competenza.
11\10\09
Cronache di Napoli
La fatiscenza del municipio di Bacoli
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