Cappella, Torregaveta e Miliscola. Tre aree di confine perennemente trascurate e prive di un’adeguata struttura viaria e fognaria. Motivi per il quale dagli uffici amministrativi di Bacoli e Monte di Procida si levò forte la voglia di concordare insieme le future opere di riqualificazione. Concordati che, in seguito ad un paio di sedute consiliari congiunte, hanno partorito delle deliberazioni ricche di belle speranze, ma prive di alcuna consequenzialità. Si ricordano carte bollate nel lontano 2006 dal neo vice-sindaco montese, Michele Petrone, nelle quali si forniva un elenco dei lavori urgenti da eseguire nelle zone di periferia. Atti in cui si richiedeva per Torregaveta “la realizzazione di idoneo marciapiede atto a collegare in curva la discesa e/o salita alla Stazione con la pensilina stazionamento bus” oppure degli “interventi alla zona sud-ovest, antistante la montagna, con il ripristino del vecchio percorso di accesso diretto alla spiaggia”. Opere mai concretizzate alle quali si aggiungono la fallita “realizzazione, in tema di viabilità, di un permanente ed indispensabile servizio bus atto a collegare frazioni e centro” e “l’effettuazione, il completamento ed il miglioramento dell’ impianto di rete fognaria, pluviale e di illuminazione nonché la riconfigurazione mediante pulizia e diserbamento e pavimentazione realizzata con misto cementato e riquadri di mattoni rossi della degradata via Caranfe”. Interventi che, al di là della loro mancata messa in essere, erano considerati “molto ma molto importanti” dallo stesso rappresentante dell’Udc. Documentazioni alle quali bisogna annettere il protocollo d’intesta firmato dai due Comuni limitrofi nell’Aprile del 2008. Discussioni veementi, tenutesi presso la palestra dell’istituto “A.Gramsci”, in cui si esprimeva “l'esigenza di essere operativi e di concordare subito la formazione della delegazione incaricata di recarsi in Prefettura per chiedere al Prefetto maggiori forze dell'ordine sul territorio”. Dibattiti all’interno dei quali il consigliere montese Ettore Prodigio faceva pesanti “riferimenti ai problemi della rete fognaria di Cappella risalenti negli anni ed al fatto che non si è tenuto nel debito conto la questione dei nuovi allacci, alcuni dei quali abusivi” o invece “alla insicurezza generata da lesioni nelle case e nei palazzi”. D’altra parte mentre il consigliere Illiano “ricordava la sua recente campagna elettorale ricca di lamentele e di promesse”, Giuseppe Pugliese, rappresentante di Svolta Popolare, rammentava uno scritto d’epoca. Una drammatica relazione , sottoscritta 101 anni addietro dal Commissario Prefettizio Marchetti che curò l'elevazione a Comune di Monte di Procida, distaccatosi dal Comune di Procida, che raggiungeva toni drammatici quando descriveva la condizione di Cappella. “Un deficit che dopo oltre un secolo – continuava Pugliese - non era stato ancora colmato”. Constatazioni alle quali il consigliere bacolese, Franco Macillo, associava la questione delle acque nere provenienti da Monte di Procida e causa di allagamenti in località Mazzone.
10\10\09
Cronache di Napoli
Bacoli - Monte di Procida: protocolli d'intesa
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