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Marina Grande: le fogne scaricano in mare


Una puzza smisurata ed un mare caratterizzato da un colorito insolito. Chiazze bianche sparse lungo tutto lo specchio d’acqua di Marina Grande nelle vicinanze del nuovo molo portuale. Un pontile, tanto voluto dall’ex amministrazione locale, portato a termine nello scorso mese d’Aprile nonostante i lavori di rimodernamento dovevano concludersi entro il Febbraio del 2008. Un attracco di fondamentale importanza per l’intera cittadinanza, presso il quale dovevano giungere un maggior numero di traghetti rientranti all’interno del progetto “Metrò del mare”, Opere, finanziate dalla Comunità Europea e inserite tra gli “Approdi di Ulisse”, iniziate nel 2007 e portatrici di numerose oscurità e problematiche. Un servizio offerto alla popolazione ed ai turisti che non è mai riuscito a spiccare il volo, nonostante siano state istituite delle navette pubbliche ed ecologiche, dirette proprio verso il “porto” di Marina Grande. Si parte dalla spiaggia del borgo, ricca di materiali di risulta sotterrati tra i granelli della poca sabbia ancora esistente, a stradine sterrate per facilitare il passaggio di camion attraverso l’imponente cantiere, e lasciate nel più totale abbandono. Ma tra le svariate sfaccettature presenti “in loco” è impossibile non notare l’incredibile tanfo proveniente dalle rive adiacenti.Da Aprile le fogne costeggianti il litorale scaricano direttamente in mare – denuncia uno sconsolato Giancarlo – purtroppo in seguito alle ultime operazioni di riqualificazioni, il flusso delle correnti è cambiato, causando seri danni alla popolazioni”. In effetti, proprio a pochi passi da una serie di dimore, è possibile vedere l’effetto generato dalle recenti mareggiate autunnali. Le onde, nel corso dei maltempi, hanno eroso un masso di cemento sotto il quale sono allocate varie condutture fognarie. Tubature trasportanti acque reflue dirette verso le pompe di sollevamento della zona, ma evidentemente ricche di falle e perdite. Affacciandosi dal muretto è facilmente visibile un’anomale schiuma bianca fuoriuscente dal basso e gravitante nel liquido marino. Una fuoriuscita che crea una situazione imbarazzante per un litorale ove il mare è da sempre stato considerato balneabile dalle periodiche analisi dell’Arpa Campania. “Non riusciamo a convivere con tale puzza giornaliera. Come è mai possibile che l’acqua abbia questo colore grigiastro? Abbiamo contattato l’Ufficio tecnico di Bacoli – continua Giancarlo – ed anche la Capitaneria di porto denunciando questo grave disastro ambientale, ma nulla si muove. I tombini sono ricoperti da asfalto, cemento e spazzatura. E questo dovrebbe essere il nostro biglietto da visita da lasciare ai visitatori?

10\10\09
Cronache di Napoli

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