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Via Servilio Viatia: la trattativa infinita


Strada privata a percorrenza pubblica. Questa è la situazione in cui versa via Servilio Vatia. Luogo un tempo poco trafficato e aperto, dietro una congrua retribuzione, solamente durante i mesi estivi, ed adesso martoriato per la presenza di un’ingente mole di autoveicoli che rende invivibile l’area periferica. Un percorso, teoricamente a senso unico, caratterizzato da una serie di pericolose curve a gomito prive di specchi utili a garantire una maggiore visibilità del tratto. Un tragitto che fino al 1998 era interdetto alla circolazione pubblica. Anno in cui ebbe origine una querelle sociale, civile e giudiziaria che si protrae ancora sino ad oggi. In effetti l’allora amministrazione del Comune di Bacoli, mediante una richiesta scritta ed accettata, reclamò di accedere al territorio privato per poter effettuare dei lavori di rimodernamento della struttura idrica locale. Operazioni di manutenzione straordinaria i quali sarebbero dovuti terminare dopo circa cinque mesi dall’apertura del cantiere. Un tempo limitato al quale si aggiunse l’usanza cittadina di usufruire di quel tratto utilizzando autoveicoli e ciclomotori. Un’abitudine alla quale non si è mai posto alcun freno inibitorio. Da un lato c’è la volontà dei cittadini del limitrofo Comune di Monte di Procida che non vogliono assolutamente perdere la possibilità d’accesso ad una delle poche stradine utili per raggiungere la parte interna dell’area flegrea. Dall’altro c’è la lamentela dei residenti del posto che non possono più sopportare questo sopruso. “Non capisco perché non si sia ancora risolta questa assurda problematica. L’estate – continua la sconsolata cittadina – questa piccola stradina di periferia viene intasata da migliaia di autoveicoli i quali cercano di accedere alle discoteche allocate sul litorale nostrano. Orami viviamo in un inferno”. Inoltre, ad alimentare la situazione kafkiana, vi è una risposta al Tar di Napoli del 2003, scritta e protocollata dall’ex sindaco di Bacoli Antonio Coppola, con la quale si evince che “ non esiste alcun contenzioso tra pubblico servizio e struttura privata, poiché l’area interessata è stata consegnata alla legittima proprietaria in seguito al completamento dei lavori straordinari”.

08\10\09
Cronache di Napoli

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