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Il degrado di via Caranfe


Michele Petrone, Ettore Prodigio, Luigi Illiano. Questi sono i nomi dei tre consiglieri del Comune di Monte di Procida provenienti dalla frazione di Cappella. Una zona di confine, per metà bacolese e per metà montese, caratterizzata da un innumerevole carico di nuove speranze e di passate promesse di rimodernamento. Una terra rivendicata da due Comuni, ma mai inserita in un vero e proprio progetto di riqualificazione territoriale. “Non è necessario qui ricordare i problemi che noi cittadini ci troviamo quotidianamente ad affrontare – afferma Michele, un rappresentante del Comitato civico cittadino – l’abbandono ed il degrado è sotto gli occhi di tutti coloro che li vogliono vedere”. Un imbarazzo quotidiano che si manifesta nella mancata manutenzione del sistema fognario, le cui disfunzioni sono nocive per la salute popolare. Una mancanza di servizi primari che è ravvisabile proprio dalle fotografie di una delle varie stradine che servono per congiungere la frazione di Cappella con il centro del Comune di Monte di Procida. Il tratto pedonale in questione, al di là di via Gradoni e via Petrara, è quello di via Caranfe. Tratti stradali privi di illuminazione, esenti da una pulizia ordinaria e periodica e in cui è assolutamente desueta un’opera di diserbamento. Un servizio che potrebbe facilitare la percorribilità del viottolo, ma che non viene messo in atto da più di un anno. Uno scadimento amministrativo e gestionale che finisce per danneggiare l’immagine, la vivibilità e la salute di un’intera comunità. Ma, ritornando alla serie di scalinate locali, vi è da ricordare l’inusuale presenza di tubi di scarico che, soprattutto durante le forti piogge invernali, sversano sulle gradinate un’indefinibile quantità di letame. Acque nere che, commiste alle piogge, vanno a creare una situazione di disagio e di pericolosità sia per i pedoni che per gli stessi residenti del quartiere. Inoltre, ad alimentare il malumore della cittadinanza di periferia, si aggiunge la disattesa convenzione d’intesa dell’aprile del 2008 tra Bacoli e Monte di Procida in meritoalla raccolta e smaltimento delle acque reflue che da Monte scendono a valle nelle località di Torregaveta e Cappella”. Un protocollo che indicava necessario e prioritario “individuare soluzioni tecniche anche congiunte” per risolvere il fenomeno di “un fetore permanente di origine fognaria”, presente proprio in via Caranfe. Disposizione che, all’atto pratico, non sono mai state messe in esecuzione. Una mancanza di atti pratici alla quale, dopo la recente nomina a vice-sindaco, potrà dare concretizzazione l’assessore al territorio del piccolo Comune flegreo, Michele Petrone.

08\10\09
Cronache di Napoli

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