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Monte di Procida: Il sindaco richiede lo stato di pubblica calamità


Passerà molto tempo prima che i cittadini di Monte di Procida possano dimenticare il nubifragio abbattutosi sul piccolo Comune flegreo nella serata tra il 19 ed il 20 Settembre. Un temporale che ha devastato diversi punti nevralgici della cittadina: dalle scuole ai garage, passando per le strade locali ricche di buche e fanghiglia. Si va da via Inferno, completamente inondata a causa di una falla apertasi in una conduttura, a via Panoramica, ricoperta da fogliame viscido e scivoloso, sino a giungere nel vicoletto di via Diaz. Località, attualmente vietata alla circolazione di automezzi e motocicli, ove i residenti hanno dovuto cimentarsi in una vera e propria opera di spalatura, che li ha costretti a riversare il mobilio casalingo direttamente in strada. Ed è proprio per questo motivo che gli amministratori comunali, sin dalle prime ore del mattino, si sono attivati per tutelare la salute dei cittadini. “Il Sindaco Francesco P. Iannuzzi ha immediatamente allertato l'Ufficio Tecnico ed il Comando Polizia Municipale nelle persone dell'Ing. Andrea Marasco e del Comandante Ugo Mancino i quali hanno costituito un gruppo di intervento”. Con questo incipit si apre il comunicato stampa scritto già in mattinata dall’Assessore alla Comunicazione Istituzionale, Rocco Assante di Cupillo. Documento attraverso il quale s’informa che “Agenti, tecnici e operai sono intervenuti nella notte per individuare e rimuovere le criticità dovute all'accumulo di detriti, rimuovendoli laddove causavano otturazione delle griglie di raccolta delle acque superficiali. Attualmente la priorità è quella di garantire l'incolumità delle persone, verificando la stabilità degli edifici interessati dagli allagamenti. Sono inoltre stati disposti sopralluoghi negli edifici scolastici per verificarne lo stato e garantire la regolare ripresa delle lezioni fin da domani lunedì 21 settembre.”.Inoltre, tra le varie delucidazioni, si rende noto che “il Sindaco provvederà a richiedere al Prefetto di Napoli la dichiarazione di pubblica calamità onde consentire ai cittadini danneggiati il ristoro dei danni subiti.

Forti, d’altro canto, sono le manifestazioni di protesta e di rabbia espresse dai cittadini maggiormente colpiti dal maltempo: “Questo è il paese dell’ abbandono. Per fare qualcosa ci deve scappare solo il morto. Sono 5 giorni che la gente di via Diaz- afferma un residente inviperito- chiamava in Municipio per dire che le fogne erano tutte otturate, ma gli è stato risposto che non era il turno di quella strada; ma come è possibile?”. D’altro canto, però, non mancano le autoaccuse popolari: “Sono cadute tonnellate di acqua su un paese dove l'80% della popolazione vive in case abusive. Cosa sono le case abusive? Sono case costruite senza tener conto dei vincoli esistenti, tra i quali quelli idrogeologici. Il che significa che l'acqua che prima veniva assorbita dal terreno, adesso viaggia in superficie e non c'è, ne ci potrà mai essere, griglia, caditoia o fogna in grado di intercettarla. Paradossalmente -continua un anziano abitante del luogo- se l'acqua viaggiasse nelle fogne invece che per le strade, le stesse si romperebbero praticamente subito, creando pericolosissime infiltrazioni e voragini. Quindi, a meno che non si possa rifare l'intera rete fognaria, bisogna arrangiarsi alla meno peggio. Insomma, chi è causa del suo male pianga se stesso. Oppure eliminiamo tutte le case abusive, i cortili abusivi, le impermeabilizzazioni abusive. Che ne dite?

Intanto, tra le riflessioni mattutine e i comunicati stampa, la gente comune, in cerca di una rinnovata normalità, continua a spalare.

20\09\09
Cronache di Napoli

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