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Bacoli: preoccupazione per via Montegrillo


Un costone, in gran parte franato e ancor oggi franante, non più idoneo a sostenere una grossa fetta della carreggiata di via Montegrillo. Una serie di scogli bianchi appoggiati alla riva per consolidare ciò che continua a franare giorno dopo giorno. Fossati ricchi di terriccio e nuove crepe pronte a segnare una strada principale da troppo tempo posta sotto i riflettori a causa della sua evidente inagibilità. Tale è il panorama visibile da una barchetta a remi posta a poca distanza dalla roccia atta a sostenere la sovra citata strada provinciale utile per congiungere la zona puteolana di Lucrino con la periferia bacolese di Baia. Un percorso cittadino posto a poca distanza dal monumentale Castello aragonese, uno dei musei più importanti nel panorama europeo. Una via che affaccia su di una città sommersa e protetta dalla Sovrintendenza dei Beni Archeologici di Napoli e Pompei. Un ente più volte entrato in collisione con le pretese del Consiglio provinciale e con le deliberazioni emanate dall’ex giunta cittadina capeggiata dall’avvocato Antonio Coppola, con le quali si voleva cercare un modo per rimettere in sesto uno snodo cruciale per la viabilità bacolese. Presunti lavori attualmente mai messi in opera ma da tempo decantati dalle varie amministrazioni competenti. Da dicembre, infatti, continuano ad alternarsi pareri contrastanti che non vanno a giovare alla risoluzione di una problematica che continua ad alimentare i forti malumori dei cittadini e dei commercianti locali. Ma tornando alla spaventosa immagine visibile da mare, si resta basiti nel constatare che, proprio sotto buona parte della carreggiata attualmente vietata alla circolazione, non esiste alcun sostegno naturale o artificiale. Nulla che possa far pensare ad una pronta e completa riapertura di Punta Epitaffio. Via di comunicazione attualmente usufruibile mediante una corsia a senso alternato regolata da una serie di semafori momentanei. Una situazione d’emergenza messa in piedi nell’attesa di una risoluzione della querelle apertasi tra i vari enti interessati. Posizioni ferme le quali, per stessa ammissione dell’ingegnere Michele Balsamo, dipendente comunale interessato direttamente alla vicenda, potrebbero conciliare a breve termine. “Non voglio continuare a dare delle false speranze all’intera popolazione – asseriva Balsamo, soltanto ieri mattina durante un’assemblea tenutasi presso il suo ufficio di via Miseno – ma posso assicurarvi che tra pochi giorni dovrebbe sbloccarsi tutto. Penso che a breve partiranno i lavori di consolidamento della costa interessata dalla frana dello scorso inverno. Non ci resta che attendere futuri miglioramenti”. Una realtà allarmante alla quale va ad aggiungersi la recente chiusura, a causa dei lavori programmati dalla Sepsa, della limitrofa stradina di via Terme Romane. Una serie di interdizione che, oltre ad ingolfare ancor di più le arterie principali del piccolo Comune dell’hinterland napoletano, non fanno altro che incrementare i disagi dei locali rendendo sempre più complicato l’accesso e l’uscita dal paese.

17\10\09
Cronache di Napoli

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